Spesa farmaceutica: a marzo e scoppiata unepidemia , ma nessuno se ne accorto
| ROMA - 4,5 mln di ricette in piu e non si sa perche. I dubbi dellOsservatorio della terza età sullimprovvisa impennata delle prescrizioni di farmaci avvenuta nelle settimane scorse e la sollecitazione di Messina a Sirchia di far luce sulla vicenda.
E possibile che in una nazione come lItalia, vi siano 4,5 mln di malati in più, in un determinato periodo di tempo, e nessuno se ne accorga? A chiederselo e lOsservatorio della terza età, Ageing society, che analizza il particolare trend avvenuto a marzo scorso, quando in Italia il numero delle ricette e di conseguenza le prescrizioni di farmaci hanno subito unimpennata dell11,6%, senza un apparente motivo.
Laumento della spesa, però, ha allarmato giustamente il governo, che pensa a nuovi provvedimenti di contenimento. Influenza ritardataria, epidemia, o forse una pandemia? Nessuno lo sa o può dare una spiegazione, visto che in altri momenti un fenomeno del genere avrebbe avuto contraccolpi oltre che sul sistema sanitario in generale anche su quello produttivo.
Noi crediamo, invece afferma Roberto Messina, segretario generale dellOsservatorio della terza età (Ote) che bisogna andare a fondo del problema e capire la genesi dellaccaduto che, per certi versi, ha dellincredibile e non trova giustificazione.
A marzo 2003 le ricette furono 38 mln e 616 mila, mentre nello stesso mese di questanno i medici hanno firmato 43 mln e 106 mila prescrizioni, cioè qualcosa come 4,5 mln in più. La corsa alle farmacie e stata generalizzata in tutta Italia, tranne in alcuni casi. Fatta eccezione della Sardegna, dove addirittura cè stato un calo di ricette dello 0,3% (marzo 2004 su marzo 2003) e del Molise con un incremento solo dello 0,8%, il popolo dei bisognosi di cure è cresciuto un po ovunque in maniera uniforme.
Le punte massime si registrano in Puglia con 458 mila prescrizioni in più (17,2%) su una popolazione di 4 mln di persone e nelle Marche, +14,9% su poco meno di 1 milione e mezzo di abitanti.
Tutto questo, però, senza una spiegazione plausibile ne di carattere epidemiologico, ne dal punto di vista lobbystico-commerciale. Nessun allarme sanitario, infatti, e scattato in questo periodo in Italia tanto da giustificare laumento del consumo di farmaci, e neanche si sono registrati cali di presenze nei luoghi di lavoro, come accade normalmente in questi casi.
Tutto da dimostrare, poi, il collegamento del fenomeno ad unazione riconducibile alle case farmaceutiche, che avrebbero dovuto accumulare scorte e far scattare loperazione simultaneamente in tutta la nazione avendola programmata con largo anticipo.
Al di là della fantascienza aggiunge Roberto Messina siamo molto preoccupati perché lunico risultato di tutto questo e lipotesi concreta di nuovi interventi alla spesa.
Chi come lOsservatorio della terza età e al fianco degli undici milioni di anziani italiani, ha il dovere di chiedere chiarezza. Lanalisi frettolosa dei dati non deve determinare provvedimenti che vanno ad abbattersi maggiormente sulla parte più debole della società. Per questo ha concluso il segretario generale dellOte chiediamo al Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, di analizzare bene laccaduto, coinvolgendo soprattutto i medici, chiedendo loro spiegazioni e unanalisi convincente di quello che è avvenuto. Del resto le prescrizioni sono loro a firmarle.
(Vedi in allegato i dati delle Regioni, con riferimento alla Regione Marche)
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25/05/2004
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