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Rassegna Espositiva nazionale Cibo e sapori nell’Italia antica: Cibo e Sapori nelle Marche antiche

Ascoli Piceno | A Rocca di Gradara dal 27 maggio al 24 luglio 2005, ad Arcevia presso il Complesso di S.Francesco dal 4 agosto al 30 ottobre 2005

 
La mostra costituisce l’edizione locale, nelle Marche, dell’iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che si ripete ornai per la terza volta proponendo a livello nazionale un tema monografico che le Soprintendenza per i Beni Archeologici –ciascuna nel proprio ambito territoriale di competenza- sviluppano poi mettendo in risalto le peculiarità del territorio stesso nell’antichità, attraverso le testimonianza materiali ed artistiche.
 
Il primo anno l’argomento è stato  lo sport, poi la “moda e bellezza”, ora i “cibi e sapori”: si tratta, come si vede, di tematiche ampie, suscettibili di essere elaborate da tutti nei modi più vari e differenti, e soprattutto capaci di permettere di mostrare le mille sfaccettature del nostro patrimonio archeologico, costituito non soltanto dai grandi capolavori ma anche da tante realtà solo apparentemente secondarie o minimali, che permettono invece, più dei capolavori stessi, di ricostruire la storia e la vita di ogni giorno dei nostri territori nell’antichità.
 
L’esposizione si inaugurerà ed avrà sede, in prima stanza, nella splendida cornice della Rocca di Gradara, messa a disposizione dalla consorella Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, e si sposterà successivamente negli ambienti del Complesso di San Francesco ad Arcevia, attigui al Museo Archeologico Statale, messi a disposizione dalla locale Amministrazione Comunale.
 
Sostengo e contributo a vario livello hanno fornito la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori delle Marche), l’ AIOMA (Associazione Interregionale Olivicola del Medio Adriatico), nonché l’Amministrazione Comunale di Gradara.
 
L’esposizione intende presentare una panoramica più ampia possibili sul tema proposto coprendo un arco cronologico-culturale che,partendo dalla Preistoria, attraverso la “Civiltà Picena”, peculiare di questo territorio, e l’età romana, giungerà fino al Medioevo ed oltre.
 
Oltre che tramite i materiali archeologici propriamente detti, l’illustrazione dei contesti avverrà – e questo è l’aspetto nuovo che si propone di valorizzare – mediante reperti naturalistici (resti di fauna, residui vegetali e organici in genere oggetto di cibo), ai quali non frequentemente viene dato opportuno risalto, e che invece possono meglio far comprendere al pubblico  l’importanza degli studi interdisciplinari per la ricostruzione di certi aspetti del mondo antico.
 
Per la Pre-Protostoria saranno esposti reperti archeologici e avanzi faunistici da insediamenti neolitici, eneolitici e dell’Età del Bronzo di varie località marchigiane, mentre per l’Età del Ferro e la “” Civetta Picena” verranno presentati attrezzi da pesca dai più antichi abitati di di Ancona, e resti di offerte rituali (animali, vegetali, latticino, etc,) in tombe orientalizzanti di Matelica.
 
Si segnalata esse a presenza di semi di vite domestica da una tromba matelicese dell’VIII sec. A.C., una delle testimonianze più antiche del genere nell’Italia Centrale, oltre naturalmente a corredi mensa dell’epoca; saranno esposte anche due coppe a forma di mammella della “Tomba della Regina ” di Sirolo-Numana.
 
Per il periodo ellenistico e la presenza celtica sanno presentati complessi da cucina, mensa, banchetto e simposio dalla necropoli di Montefortino di Arcevia, ricchi di bronzi e manufatti in ferro o bronzo (alari, spiedi, colini per il vino, teglie, calderoni e quant’altro) e di vasellame in argento.
 
Per il mondo romano, relativamente  agli aspetti di cultura materiale saranno presenti gusci di molluschi eduli rinvenuti nello scavo dell’area portuale del Lungomare Vanvitelli di Ancona, affiancati ad un emblema di mosaico con raffigurazione di animali marini, recentissimamente rivenuto a Sant’Angelo in Vado nel Pescarese; inoltre un rarissimo esempio di glirarium (contenitore per l’allevamento dei ghiri a scopo mangereccio) può testimoniare la diversità di gusto tra l’antico e il mondo di oggi.
 
La quantità  di bolli impressi su anfore evidenzierà la circolazione delle merci in tutto  il mediterraneo in rapporto con le Marche, che si distinguevano peraltro per l’intensa produzione vinaria e olearia. Si segnala, per la produzione olearia, l’impianto produttivo di Montetorto di Osimo, mentre l’esportazione di olive come tali testimoniata da un recente rinvenimento, databile al III sec.d.C., che attesta l’esportazione di “Oliva Picena” fino ai più estremi confini settentrionali  dell’Imperio. Anche nell’ambito del mondo romano non mancano le evidenza di offerte rituali  funerarie, come quelle delle necropoli di Fano (vegetali, frutta, etc.).
 
Concluderanno la rassegna alcuni contesti riferiti asi secoli centrali del Medioevo ed al Rinascimento, come gli  scarichi, ricchi di avanzi di pasto, affiancati da vasellame domestico, talora prestigioso, rinvenuto insieme, provenienti da Matelica ed Esanatoglia.

25/05/2005





        
  



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