Piena fedeltà all’Unione, amministrative e politiche 2006 a San Benedetto sono i temi sui quali interviene l’on. Orlando Ruggieri della Margherita dopo la lite tra Rutelli e Prodi, per la decisione adottata dall’assemblea federale del partito, su proposta dello stesso Rutelli, di presentare il simbolo del partito e non quello dell’Unione per la quota proporzionale alle politiche 2006: il 25% dei seggi.

 

Il prof. Giovanni Sartori, sul Corriere della Sera del 25 maggio, smorza le polemiche, sostenendo che la mossa di Rutelli sarebbe la più adatta ad intercettare quei voti moderati che dovessero venir meno allo schieramento di centrodestra.

 

“Non esiste neanche lontanamente l’ipotesi di una collocazione diversa della Margherita – dice Ruggieri – Mi spiace che la situazione politica nazionale possa farlo pensare. Ero presente all’assemblea federale ed ho votato a favore della relazione di Rutelli, molto chiara nel ribadire la partecipazione della Margherita al progetto dell’Unione in tutti i collegi maggioritari. E nel formulare un no a caratteri cubitali a qualsiasi ipotesi neocentrista o di apertura all’UDC o ad altre forze di centro.”

 

Ruggieri ribadisce l’impegno della Margherita nel centrosinistra a livello locale, con esempi: “abbiamo già dimostrato la nostra lealtà al centrosinistra alle ultime provinciali. Rivendico con orgoglio di essere stato tra quelli che hanno puntato sulla candidatura di Massimo Rossi, che andava oltre l’appartenenza a Rifondazione Comunista. Alle ultime regionali abbiamo eletto con la lista unitaria sia Luciano Agostini sia Sandro Donati: altra dimostrazione di unità e lealtà”.

 

E per San Benedetto? “Per San Benedetto – risponde Ruggieri – formeremo al più presto un coordinamento dell’Ulivo con i rappresentanti provinciali e locali, per indicare in tempi brevi una candidatura a sindaco. O prima dell’estate o subito avremo candidato e programma, in modo da realizzare una campagna d’ascolto e una campagna elettorale già 6 o 7 mesi prima delle elezioni. Il coordinamento approfondirà temi e programmi.”

 

“Quanto poi alla voce che circola in questi giorni – puntualizza Ruggieri – in base alla quale i DS nazionali preferirebbero la candidatura di Colonnella a quella di Gaspari è una fantasia che nasce dalla mente bacata di qualcuno. Dicerie partorite ad hoc. Non è pensabile che i DS nazionali preferiscano l’uno all’altro. Hanno ben altro a cui pensare! Del resto se a livello locale si raggiunge un accordo, il nazionale non interviene affatto. Sono quindi fantasie di parti interessate in questo dibattito. È un millantato credito. Bisognerebbe invece discutere di problemi e di come risolverli.”

 

Terza via come ipotesi concreta o solo “d’ufficio”? “È comunque riduttivo vedere una battaglia tra Colonnella e Gaspari – dice Ruggieri – Noi vogliamo parlare di una candidatura dell’Ulivo. Una candidatura che non venga dai DS può essere un’ipotesi accreditata.”

 

E infatti c’è chi sostiene che nonostante tutte le assicurazioni del contrario, proprio l’on. Ruggieri sarebbe intenzionato a candidarsi a sindaco. “Io ripeto che una mia candidatura a sindaco di San Benedetto non è nella logica delle cose. Nonostante abbia anche detto che il ruolo di sindaco è il più bello che esista. Ma è una tappa che al momento non mi può vedere coinvolto. Valuterò invece l’impegno che il partito mi assegnerà. Mi piacerebbe tanto essere ancora deputato, per partecipare ad una stagione che ci vedrà al governo del Paese. Per me è naturale e logico chiedere se sia possibile una mia candidatura a San Benedetto o Ascoli. Ma voglio anche sottolineare che sono tra quanti sostengono che due legislature siano più che sufficienti per dimostrare quello che uno può valere. Dico no all’occupazione a vita delle cariche!”

 

Infine il rapporto con gli alleati, a livello nazionale e a livello europeo: “il partito unico riformista al momento non è tra le priorità del centrosinistra. Del resto a livello europeo dove lo collocheremmo? I DS dicono che non sono disposti a traslocare dal PSE, in cui la Margherita non intende entrare”.

 

E quindi? “E quindi c’è bisogno di una riflessione più ampia – risponde Ruggieri – Abbiamo detto no al partito unico, ma anche Prodi ritiene che questo non sia in programma. Ora è il momento della mediazione e la Margherita dispone di personalità molto abili nel trovare compromessi, per esempio Franco Marini, che è già al lavoro. Ma mi spiace che si sia vista la Margherita come una forza che divide. Se il 76% del partito ha accettato la linea di Rutelli, i partiti alleati dovevano avere un atteggiamento neutrale. Il dibattito interno non doveva essere inquinato da pressioni dall’esterno. Ricordo il recente congresso di Rifondazione, con la svolta di Bertinotti a favore dell’Unione. Avrei gradito un atteggiamento più cauto di quello tenuto da Fassino, che dice “andremo avanti senza la Margherita”. La Margherita conta il 10% dei voti e non è nell’interesse di nessuno metterci da parte. Anche i DS avevano diverse mozioni al congresso”.