Facce tese e delusione palpabile hanno caratterizzato la giornata di Rifondazione Comunista che, alla luce dei disastrosi risultati ottenuti nelle amministrative, si mostra pronta a ripartire verso un cammino di dialogo con il centro sinistra.

Dati alla mano, la situazione è apparsa piuttosto chiara: Remo Tomassini, veterano del partito, ha ottenuto il massimo dei voti al pari di Vittorio Caccavallo ma se si pensa che il massimo equivale a 28 sono ben chiare le conclusioni che se ne devono trarre.

"La città non ci ha capito". Ha ammesso il capolista Francesco Luciani che, quando ancora i dati non erano definitivi, parlava già di apertura a sinistra e rifletteva a voce alta sostenendo che, a volte, tenere posizioni più moderate è sinonimo di maggiore successo.

Nel giorno in cui si fanno calcoli, si pensa ai seggi attributi ad ogni partito, resta l'amarezza in casa di Rifondazione per la possibilità di perdere anche l'unico rappresentante in consiglio comunale.

"Anche se dall'esterno", ha aggiunto Luciani, "siamo pronti a lavorare fianco a fianco del centro sinistra".

E la storia continua.