Ha vinto Pellizzotti con arrivo solitario
Blockhaus | Guadagna buone posizioni, ma forse non basta per rimetterlo tra i candidati alla vittoria finale. Di Luca sgraffigna secondi a Menchov, ma quattro ne perde per la volata tra lui e Garzelli, sempre competitivo.
di Renato Novelli
Affrontiamo uno pesudo Blochaus. Una salita storica del Giro, 18 Km., 7% di pendenza media con picchi del3%, dopo solo una sessantina di chilometri di pianura, è privata della sua maestosità velocipedica. Quando nel 1967, un ventunenne Mercx, al suo primo giro da professionista, staccò anche Gimondi e Motta, seppure di una manciata di secondi, la tappa partiva da Caserta e contava 220 Km.
Questo Giro è stato programmato per scatti e piccole fughe. Un ciclismo da cronaca televisiva urlante, quella che infiamma passioni passeggere e violente. Ma il ciclismo non solo quello dei grandi corrispondenti imprestati allo sport come Alfonso Gatto, Dino Buzzati o di grandi professionisti alla Brera, ma anche quello televisivo, aveva sempre nel suo DNA un modulo narrativo. E' questo vero Giro? Certo che si, ma a tappa breve, commento breve anche del povero cronista che scrive all'ombra del monte di Bruciccio.
Ha vinto Pellizzotti, con arrivo solitario, ma qui si è soli sempre e solo per pochi secondi. Guadagna buone posizioni, ma forse non basta per rimetterlo tra i candidati alla vittoria finale. Ma qui l'importante è farsi notare. Di Luca sgraffigna secondi a Menchov, ma quattro ne perde per la volata tra lui e Garzelli, sempre competitivo. Evidentemente non ha neppure lui come alleato. D'altronde per allearsi, chi vince deve dare e Di Luca dovendo rosicchiare un fiero, ma non ricco pasto, non può dare niente a nessuno.
Menchov viene da un paese che dal russo in italiano si traduce Aquila, ma la cosa non porta fortuna. Oggi qualche difficoltà l'ha avuta. Ha perduto Sastre, tempo e pretese al giro. Si è rivista la pedalata furibonda e rotonda dell'Armstrong che fu. Quella che gli ha permesso di girare i pedali più volte degli altri per molto più di un paio di chilometri e di modificare con i rapporti del cambio anche i rapporti di forza al Tour. Ma solo per un attimo. Basso va con dignità, ma il "cinico bambino", ignaro dell'altrui fatica, irriverente e potente del 2007, è un ricordo. Resta il Vesuvio e basta. Poi a cronometro nel centro di Roma è difficile che Menchov possa essere cotto, a meno che non sia lui stesso a prendere la cotta.
|
28/05/2009
Altri articoli di...
Sport
Completamente rinnovato il crossodromo comunale di “San Pacifico” (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Correre in sicurezza tra Acquasanta Terme ed Ascoli Piceno (segue)
8 e 9 ottobre si assegna lo scudetto (segue)
Il Codacons chiede l’estradizione in Italia di Robinho condannato per violenza sessuale (segue)
Settore giovanile, Serie A2 girone B (segue)
Il 15° Rally delle Marche si terrà il 12 e 13 novembre a Cingoli (Macerata), la sua “sede” storica (segue)
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
Fuori provincia
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji