Una grande passione che non permette di arrendersi nemmeno di fronte alla sfortuna. Dopo il grave incidente dello scorso anno, gli uomini di Matamarine partono per il Mar Nero con tutte le carte in regola per fare un grande risultato. Marco Pennesi, Giampaolo Montavoci e il giovane Stefano Bonanno, di nuovo insieme dopo gli straordinari risultati della stagione 2008, promettono di dare battaglia e farsi onore a bordo del monocarena realizzato nel cantiere di San Benedetto, sottoposto ad un restyling che annuncia grandi prestazioni.

"Abbiamo apportato migliorie importanti: la carena è intatta ma meglio equilibrata, la sequenza di turbine sfrutta circuiti cortissimi e sono stati messi a punto due tipi di eliche a cinque e sei pale che permettono di raggiungere una velocità di 110/113 miglia orarie, contro le 106/108 degli anni passati' sottolinea Marco Pennesi, senza nascondere la delusione per lo scarso interesse dimostrato dalle Amministrazioni locali, gli imprenditori, la Lega Navale e il Circolo Nautico, nonostante l'importanza internazionale dell'evento sportivo e le grandi performance del team di casa nostra.

"Altrove, in Italia, ospitare una tappa del Powerboat è motivo di vanto e orgoglio, un must di prestigio a cui né la Sicilia né la Sardegna hanno voluto rinunciare, candidandosi con successo per i prossimi appuntamenti del campionato 2010. Ma non a San Benedetto. La nostra città, perfetta quanto a caratteristiche geografiche e ricettività alberghiera, non coglie le potenzialità turistiche e economiche che questa manifestazione porta con sè, o forse non è ancora pronta per riportare sulla sua costa le barche del mondiale", continua Pennesi con una nota di amarezza. "Ma noi non ci siamo risparmiati, in fase di progettazione: abbiamo fatto un ottimo lavoro in officina sui motori e ideato soluzioni tecniche innovative che verranno sperimentate in gara, aprendo la strada alla collaborazione con l'Isotta Fraschini dell'anno prossimo. Abbiamo studiato delle strategie ancora più incisive per essere all'altezza della reputazione che la barca si è fatta nel corso degli anni, grazie ai successi ottenuti".

Si dice spesso di puntare sulle eccellenze del territorio, per far crescere il Piceno e la Riviera, ma non sempre si rende giustizia all'impegno e il talento passa spesso inosservato, senza il risalto che merita. La tenacia e la determinazione di Pennesi e del suo equipaggio parlano di San Benedetto a chi non la conosce e conquistano il rispetto internazionale anche se non possono contare sul sostegno e il calore dei propri conterranei. Un esempio che fa riflettere.