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Lega pesca: “caro gasolio e fisco priorità del settore”

| ANCONA - L’associazione ha definito una piattaforma nazionale da presentare al Governo e alle Regioni

Caro gasolio e fisco sono le priorità delle cooperative e delle imprese di pesca marchigiane: problematiche inserite all’interno di una piattaforma nazionale, definita da Lega Pesca nell’ultima riunione della direzione nazionale dell’associazione, che si è svolta a Roma.
 
“Ci sono priorità non rinviabili per il nostro settore, in testa caro gasolio e fisco – spiega Simone Cecchettini, responsabile regionale di Lega Pesca Marche, che ha partecipato alla direzione – da rilanciare preferibilmente in forma unitaria all’attenzione del Governo e del Parlamento e su cui avviare una serie di iniziative di sensibilizzazione sul territorio anche alla luce delle avvenute elezioni regionali e del Berlusconi bis, che ha riconfermato l’onorevole Paolo Scarpa Bonazza Buora come sottosegretario di Stato all’Economia ittica.”
 
Il settore mostra segni di difficoltà. Di fronte ad una impennata inarrestabile dei costi fissi di gestione, nell’ultimo triennio aumentati di circa il 50%, e alle conseguenti ripercussioni sul reddito e l’occupazione di migliaia e migliaia di imprese e di addetti nella filiera, non rinviabili, secondo la Lega Pesca, risultano misure urgenti volte, da una parte, ad alleggerire il carico fiscale sulle imprese, e, dall’altra, a contenere gli effetti dei rincari record dei costi del carburante.
 
“Contro il caro gasolio – dice Cecchettini – la nostra associazione rivendica l’urgenza, da parte del Governo, di coinvolgere il dicastero dell’Economia affinché si approdi in sede comunitaria ad una misura europea sul costo del carburante, utile ad individuare una soluzione omogenea tra gli Stati membri e a superare le inevitabili conseguenze in termini di concorrenza e occupazione”.
 
Sul fronte fiscale, Lega Pesca punta, oltre alla eliminazione dell’Irap, alla riconferma e all’estensione alle attività di acquacoltura degli sgravi fiscali e previdenziali della legge 30/98, di cui il settore ha beneficiato negli scorsi anni, e la cui scadenza è prevista nel corrente anno. La Direzione nazionale della Lega Pesca ha sottolineato la necessità di prorogare questi sgravi fino a quando non entrerà in vigore una complessiva riforma delle fiscalità del settore, da impostare su base forfettaria, secondo i meccanismi della tonnage tax applicata al settore marittimo.
 
Dalle emergenze fisco e caro gasolio prende le mosse la più articolata piattaforma approvata dalla direzione nazionale, che non tralascia le altre scadenze, nazionali e di politica comunitaria: la tempestiva approvazione del Programma triennale 2005-2007, i cui ritardi rischiano di tradursi in una paralisi degli interventi previsti dalla programmazione; una azione più incisiva a Bruxelles a sostegno delle istanze della categoria in merito ai due cruciali e delicati dossier relativi ai due diversi regolamenti sulle misure di razionalizzazione della pesca nel Mediterraneo, cosiddetto Piano di Azione Mediterraneo (PAM) e sulla riforma del Fondo europeo per la Pesca (FEP), fondo strutturale di settore.
 
“Su queste priorità saranno centrate le iniziative sul territorio – conclude Cecchettini – al momento in corso di definizione da parte delle marinerie. In un’ottica di rilancio delle alleanze, queste iniziative saranno aperte alla partecipazione di tutto il movimento cooperativo, della ricerca, del sindacato e costituiranno l’occasione per rilanciare il confronto con le Regioni e gli assessorati competenti, alleati indispensabili per mettere a segno gli obiettivi di sostegno e modernizzazione dell’economia ittica.”

03/05/2005





        
  



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