Il Piceno come evento e non “un” evento nel Piceno: questa la finalità di Saggi Paesaggi, il festival dei paesaggi collinari e conviviali che la provincia di Ascoli Piceno ha avviato nel grande ponte di primavera fra il 21 aprile ed il 1° maggio: 26 appuntamenti di grande qualità hanno costituito la vetrina di quel fervore culturale diffuso che caratterizza lo stile di vita del territorio.

Si è trattato di un’anteprima volta ad anticipare l’intensa programmazione estiva ed invernale, a valorizzarla ed a proporla all’esterno come fattore della specificità locale. Un’offerta attrattiva e propositiva anche perché è nata dalla creatività dei luoghi, dall’intreccio di alcune delle proposte e delle esperienze in essi più attive.

Recenti posizioni critiche, apparse sulla stampa in occasione della messa in scena di (E)vento di terra, spettacolo con Neri Marcorè, musiche originali di Giovanni Allevi ed immagini di Tullio Pericoli, hanno lamentato lo scarso coinvolgimento del territorio nella programmazione dell’ Assessorato alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno.

Incomprensibile rilievo. Non solo perché, come si è detto, Saggi Paesaggi (il fitto calendario di cui (E)vento di terra è uno degli appuntamenti) si propone proprio la valorizzazione della cultura locale, ma anche perché basta chiedersi: da dove provengono Marcorè, Allevi e Pericoli, se non dal territorio? E’ noto a tutti infatti che siano artisti piceni, i quali, nonostante il loro successo nazionale ed internazionale, hanno mantenuto legami profondi e vissuti con le loro radici, richiamate in modo leggibile ed esplicito dai linguaggi e dai contenuti della loro comunicazione.

Certo, la rete dei soggetti coinvolti in questo anno zero di Saggi Paesaggi è ancora a maglie lasche; ma il consolidamento del percorso permetterà di rassodarle ed infittirle fino ad intrecciare, in una trama compatta ed estesa, i nodi più vitali della cultura ascolana e fermana.

Un consolidamento che si annuncia rapido ed efficace, visto l’alto gradimento turistico e di pubblico che tutti gli appuntamenti di Saggi Paesaggi hanno ottenuto, accreditando il Piceno come sede di un evento diffuso e rispettoso delle specificità locali, ma nel contempo originale e visibile, e perciò capace di intercettare l’attenzione ed il sostegno delle istituzioni politiche ed economiche.

Lo sforzo organizzativo dell’Assessorato alla Cultura, la capacità progettuale, di coordinamento e di servizio dell’architetto Sandro Polci, la generosità di Neri Marcorè, Giovanni Allevi e Tullio Pericoli hanno dunque finalmente permesso di portare alla ribalta nazionale proprio la rete locale, dando forza a quel modello piceno che la frammentazione rende debole e tiene sommerso, nonostante la sua qualità.

Si apre dunque una strada innovativa e sperimentale i cui esiti dipenderanno “in primis” dalla capacità di progettazione integrata del territorio, dal suo realismo visionario ma nel contempo umile ed aderente alle cose. Un approccio insomma, liciniano, che sarebbe riduttivo ed offensivo far coincidere con furore critico e volgarità spocchiosa.

Se infatti da Licini viene una lezione, questa consiste nell’invito a coniugare rigore intellettuale e quotidianità del territorio, quella ordinaria esperienza che, entro le mura di Monte Vidon Corrado, ha permesso al grande pittore di maturare e misurare la forza delle sue idee. 

* Assessore provinciale alla Cultura