Sono partiti, dopo anni di attesa, i lavori all’ex stabilimento Fim di Porto Sant’Elpidio. In azione finalmente le ruspe per l’avvio della bonifica. In realtà, prima di procedere con la fase viva dei lavori, si dovrà procedere a transennare l’area.

Nel frattempo si è ripulito il terreno da tutti i rifiuti e le sporcizie che circondavano la struttura. Passo importante per la salvaguardia dell’ambiente, l’asportazione di tutto l’amianto presente nel sito. Una operazione delicata che dovrà essere realizzata con un particolare procedimento, finalizzato proprio ad evitare il contatto diretto con questa sostanza cancerogena.

Il progetto preliminare è stato redatto dall’associazione temporanea di imprese che vede come capogruppo l’ingegner Davide Cesarini è praticamente pronto, e si stanno mettendo anpunto alcuni ultimi dettagli, prima di essere sottoposto alla Conferenza dei Servizi. Se tutto, come si prevede, andrà per il meglio e non ci saranno stop, si passerà al progetto esecutivo.

Nel complesso, per l’intera operazione di bonifica, il costo oscilla tra i 6 ed i 7 milioni di euro, cifra che verrà sborsata dai proprietari dell’ex concimificio, dopo l’asta di alcuni mesi fa, vale a dire la Generale Costruzioni S.r.l. di Castelfidardo e l’Ecoelpidiense. Quest’ultima, società in parte gestita dal comune di Porto Sant’Elpidio, è entrata nell’affare proprio col fine di assicurare una corretta realizzazione della bonifica, e successivamente, quando potrà partire l’affare immobiliare e l’opera di edificazione, metterà sul mercato la propria quota.

L’area ex Fim si estende su una superficie edificabile di 73.749 ettari, che vedrà negli anni a venire la costruzione di palazzi, hotel o residence. Tutto rispettando il vincolo architettonico della Soprintendenza sulla Cattedrale, ritenuto monumento di architettura industriale.