Scarpe, vestiti, elettrodomestici, mobili e qualsiasi altro oggetto utile e necessario alla nostra vita, ha nella maggior parte dei casi il ben noto marchio “made in China” che non rappresenta solo un segno distintivo ma nasconde una realtà devastante che sta causando il fallimento di centinaia  di piccoli e grandi commercianti, soprattutto del nostro entroterra, che non riescono più ad essere competitivi di fronte a questa nuova potenza economica che, a causa dell’abbattimento dei costi di produzione a discapito della qualità del prodotto, riesce a vendere al consumatore il prodotto finale ad un prezzo sorprendentemente minore.

Il punto sta nel fatto che purtroppo la maggior parte dei cittadini, di fronte all’aumento del costo della vita, non bada più alla qualità ma all’economicità.

Un problema che in realtà si è affacciato all’orizzonte già da tempo ma che purtroppo è stato sottovalutato e che solo ora sta mostrando i suoi risvolti negativi.

Certo non c’era bisogno di un grande economista per capire che uno dei paesi più grandi del mondo, considerato un vero asso nella riproduzione di qualsiasi cosa, potesse causare un grave dissesto nella nostra economia.

In realtà c’è soprattutto l’esigenza di sensibilizzare da una parte i consumatori, nel tentativo di spingerli ad acquisire prodotti prettamente italiani, e dall’altra parte l’esigenza di disincentivare l’ingresso dei prodotti cinesi o per lo meno di indurre gli imprenditori italiani a diminuire i costi dei prodotti per agevolare il loro acquisto.