Nella magica atmosfera della Chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio, venerdì 26 maggio alle ore 17,30, il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) in collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Medievali “Cecco d’Ascoli” ha offerto ad un pubblico attento e numeroso una lettura drammatica,  coinvolgente, umana, filosofica ed artistica del grande poeta ascolano Cecco d’Ascoli (al secolo Francesco Stabili), che concluse la sua breve esistenza sul rogo acceso per lui a Firenze dal braccio violento dell’Inquisizione.

Il testo, elaborato con delicatezza e fluidità dalla prof.ssa Rosanna Di Marco Liberi, ha aperto uno squarcio doloroso sulle vicende di Cecco: dalla nascita in una casa della zona di Porta Romana, allo studio nell’Università di Salerno, all’amore contrastato e drammatico con una ragazza di Ascoli chiusa, poi, dietro le mura di un convento, al trasferimento a Bologna, al suo successo nell’insegnamento nella Facoltà di Medicina, al rigore incrollabile nel sostenere le proprie tesi, causa del primo processo, al trasferimento a Firenze dignitario nella Corte della Signoria di Carlo di Calabria, al secondo processo per eresia e alla definitiva condanna al rogo.

Una vita breve, dignitosa e drammatica, resa viva e attuale dalle parole sensibili dell’autrice del testo, arricchite dai versi di Cecco, dalla voce calda e suadente dell’attrice Monica Salinelli e dal commento musicale discreto e puntuale del violoncello di Alan Di Liberatore: un incontro veramente entusiasmante e coinvolgente, che conferma la validità di queste forme innovative di contaminazioni artistiche e fa rimpiangere la sospensione dell’iniziativa “Rime e Note - Poesia e musica alla riscoperta dei luoghi d’arte di Ascoli e del territorio Piceno”, che prevedeva una rivisitazione di tutta la storia della poesia italiana in queste forme di incontri, organizzati dall’Associazione Ascoli Piceno Festival e dalla sezione di Italia Nostra.