Il Comitato del No al parcheggio interrato di piazza Dante insorge
Teramo | L'opera fu finanziata dall'ex giunta comunale di centrosinistra, con la promessa di giardinetti di superficie con tanto di statua al sommo Poeta, in "virtual". L'opera non è stata incredibilmente sottoposta a via.
di Nicola Facciolini
Rischio crollo in Piazza Dante.
I lavori dovrebbero iniziare alla chiusura delle scuole, forse con l'avvio degli esami di maturità al liceo classico "Delfico"!
A pochi giorni dall'apertura del cantiere in Piazza Dante, "né le ditte proponenti né la Amministrazione Comunale - è il grido di dolore del Comitato del No al parcheggio interrato - hanno coinvolto i cittadini che subiranno notevoli danni dall'iniziativa".
Anche in tempi non sospetti il proponente principale pare abbia rifiutato per ben 2 volte un colloquio informativo. L'opera fu finanziata dall'ex giunta comunale di centrosinistra con la promessa (nel "virtual" del personal computer!) di giardinetti di superficie con tanto di statua al sommo Poeta. Niente di tutto questo.
Sarà la nuova "porta per l'inferno" dei residenti? Sì, secondo il Comitato per il No. In sostanza, i negozianti, i residenti, i lavoratori di pubblici uffici (quelli pochi rimasti) e studi professionali, gli studenti ed i professori delle scuole (ben 3!) che gravitano nella zona, "sarebbero stati - secondo il Comitato - del tutto ignorati".
Inevitabili i problemi di circolazione anche pedonale nell'area. "Ci sarà sporco - avverte il Comitato - rumore, sarà difficilissimo se non impossibile accedere a negozi con mezzi per il carico e scarico merci, sarà difficilissimo se non impossibile accedere ai garage privati che si affacciano sulla piazza. Si intaccheranno in sostanza, per fini essenzialmente privati, i diritti da tempo acquisiti dai cittadini che vivono in questa zona".
La risposta dell'Amministrazione Chiodi alle osservazioni del Comitato, sarebbe caduta nel vuoto. "L'iniziativa è al solo beneficio dei privati poiché all'Amministrazione stessa non risultano un numero di posti maggiore degli attuali". Anzi. Il Comitato denuncia anche la decisione scellerata "di lasciare il parcheggio - come deciso - a raso almeno per ora incrementando il futuro inquinamento nell'area a valori non sostenibili".
E ci saranno notevoli ed evidenti problemi legati al forte e negativo impatto ambientale dell'opera. "Sporcizia, rumori, gas di scarico di circa 400 auto in più verranno convogliati sulla superficie della piazza senza che nessun sistema di filtraggio dei fumi sia stato previsto. Gli edifici circostanti saranno soggetti a vibrazioni dovute alla trivellazione dei pali che fortunatamente misureremo (gratuitamente) per valutarne l'entità ed il rispetto dei valori massimi consentiti nelle abitazioni e nei luoghi pubblici.
Esiste la necessità di dotarsi di perizie giurate attestanti lo stato delle strutture interessate dallo scavo per cautelarsi rispetto a possibili danni futuri (l'Amministrzione comunale ha dichiarato che avrebbe fatto ciò a sue spese ma ad oggi nulla è stato fatto né previsto).
L'Amministrazione comunale - continua il Comitato - aveva garantito un monitoraggio durante le fasi di scavo: non è una attività da improvvisare e perciò tutto fa pensare che nulla verrà fatto in tal senso; il cantiere sarà di difficilissima gestione ma giudizi sull'operato dei tecnici responsabili sarà dato soltanto in corso d'opera ed a consuntivo esclusivamente sulla base degli esiti (neutrali o negativi!) della costruzione.
Tecnici del Comitato, senza scopo di lucro, assisteranno gratuitamente i cittadini per ogni eventuale effetto negativo sulle loro proprietà". Protesta comprensibile per un'opera necessaria. Ma è necessario che l'Amministrazione Chiodi si impegni per tutelare i cittadini che subiranno l'opera e che, ad esempio, con tale spirito in futuro, si controlli con la centralina che la Regione Abruzzo ha già assegnato a Teramo la qualità dell'aria per garantire, quando i livelli di gas nocivi supereranno i limiti consentiti, di attuare il blocco del traffico. Anche nel parcheggio interrato?
Nel frattempo il Comitato invita i cittadini ad essere costantemente vigili al fine di scongiurare un secondo sfacelo tipo "esiti del Lotto Zero" con mezzo corso Porta Romana franato, per esigere un comportamento civile, esente da prepotenze e prevaricazioni, durante e dopo le fasi di attuazione dell'opera. Ci mancherebbe!
A pochi giorni dall'apertura del cantiere in Piazza Dante, "né le ditte proponenti né la Amministrazione Comunale - è il grido di dolore del Comitato del No al parcheggio interrato - hanno coinvolto i cittadini che subiranno notevoli danni dall'iniziativa".
Anche in tempi non sospetti il proponente principale pare abbia rifiutato per ben 2 volte un colloquio informativo. L'opera fu finanziata dall'ex giunta comunale di centrosinistra con la promessa (nel "virtual" del personal computer!) di giardinetti di superficie con tanto di statua al sommo Poeta. Niente di tutto questo.
Sarà la nuova "porta per l'inferno" dei residenti? Sì, secondo il Comitato per il No. In sostanza, i negozianti, i residenti, i lavoratori di pubblici uffici (quelli pochi rimasti) e studi professionali, gli studenti ed i professori delle scuole (ben 3!) che gravitano nella zona, "sarebbero stati - secondo il Comitato - del tutto ignorati".
Inevitabili i problemi di circolazione anche pedonale nell'area. "Ci sarà sporco - avverte il Comitato - rumore, sarà difficilissimo se non impossibile accedere a negozi con mezzi per il carico e scarico merci, sarà difficilissimo se non impossibile accedere ai garage privati che si affacciano sulla piazza. Si intaccheranno in sostanza, per fini essenzialmente privati, i diritti da tempo acquisiti dai cittadini che vivono in questa zona".
La risposta dell'Amministrazione Chiodi alle osservazioni del Comitato, sarebbe caduta nel vuoto. "L'iniziativa è al solo beneficio dei privati poiché all'Amministrazione stessa non risultano un numero di posti maggiore degli attuali". Anzi. Il Comitato denuncia anche la decisione scellerata "di lasciare il parcheggio - come deciso - a raso almeno per ora incrementando il futuro inquinamento nell'area a valori non sostenibili".
E ci saranno notevoli ed evidenti problemi legati al forte e negativo impatto ambientale dell'opera. "Sporcizia, rumori, gas di scarico di circa 400 auto in più verranno convogliati sulla superficie della piazza senza che nessun sistema di filtraggio dei fumi sia stato previsto. Gli edifici circostanti saranno soggetti a vibrazioni dovute alla trivellazione dei pali che fortunatamente misureremo (gratuitamente) per valutarne l'entità ed il rispetto dei valori massimi consentiti nelle abitazioni e nei luoghi pubblici.
Esiste la necessità di dotarsi di perizie giurate attestanti lo stato delle strutture interessate dallo scavo per cautelarsi rispetto a possibili danni futuri (l'Amministrzione comunale ha dichiarato che avrebbe fatto ciò a sue spese ma ad oggi nulla è stato fatto né previsto).
L'Amministrazione comunale - continua il Comitato - aveva garantito un monitoraggio durante le fasi di scavo: non è una attività da improvvisare e perciò tutto fa pensare che nulla verrà fatto in tal senso; il cantiere sarà di difficilissima gestione ma giudizi sull'operato dei tecnici responsabili sarà dato soltanto in corso d'opera ed a consuntivo esclusivamente sulla base degli esiti (neutrali o negativi!) della costruzione.
Tecnici del Comitato, senza scopo di lucro, assisteranno gratuitamente i cittadini per ogni eventuale effetto negativo sulle loro proprietà". Protesta comprensibile per un'opera necessaria. Ma è necessario che l'Amministrazione Chiodi si impegni per tutelare i cittadini che subiranno l'opera e che, ad esempio, con tale spirito in futuro, si controlli con la centralina che la Regione Abruzzo ha già assegnato a Teramo la qualità dell'aria per garantire, quando i livelli di gas nocivi supereranno i limiti consentiti, di attuare il blocco del traffico. Anche nel parcheggio interrato?
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30/05/2007
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