Tutor per controllare la velocità: Celani scivola su una buccia di banana
San Benedetto del Tronto | I rappresentanti del Pd lamentano la scelta poco avveduta della Provincia. "Bisognerebbe pensare alla sicurezza delle starde e non a rimpinguare le proprie casse"
controllo velocità
Questo avevamo scritto in un comunicato inoltrato alla stampa il 7 ottobre scorso, questo ribadiamo oggi a maggior ragione, visto che siamo stati facili Cassandre, con i nodi che avevamo previsto che stanno venendo, ahinoi, al pettine.
Dal mese di aprile centinaia di multe stanno infatti arrivando nelle case di ignari cittadini della zona montana (ma anche di molti altri), "fotografati" dai tutor della Provincia installati lungo i quasi sei chilometri di strada tra le due gallerie di Croce di Casale, per aver oltrepassato il limite dei 90 chilometri orari.
Una scelta, quella perpetrata dalla giunta Celani, che definire alquanto discutibile è mero eufemismo, perché oltre a non risolvere affatto il problema della sicurezza delle strade provinciali - peraltro in un tratto viario a scorrimento veloce dove non sono occorsi mai incidenti e dove la stessa conformazione dell'asse stradale non risulta particolarmente pericolosa vista anche l'assenza di abitazioni -, si abbatte come una scure sulle spalle di cittadini già vessati dalla crisi.
I limiti di velocità vanno rispettati, e siamo noi i primi a dirlo, ma infierire quando non se ne ravvisa assolutamente il bisogno, è un qualcosa che non possiamo non stigmatizzare. Se poi l'obiettivo della Provincia è quello di rimpinguare le proprie casse, si aggiungono stupore e rabbia. E la prova provata di ciò consta anche nel fatto che per gli automobilisti la tolleranza oltre il limite orario (nel caso di tutor, trattasi di media oraria), in questo caso, è ridotta a qualche scarno numero decimale.
Alla luce di quanto sta avvenendo, presenteremo un'apposita interrogazione per il prossimo consiglio provinciale, dove chiederemo al presidente Celani quante multe sono state nel frattempo elevate e quanto hanno reso alla Provincia. Una giunta provinciale che da un lato afferma di voler rilanciare la zona montana, turisticamente appetibile, e poi scivola sulla classica buccia di banana.
La sicurezza stradale inizia dalla prevenzione e non dalla repressione come quella messa in atto dalla Provincia, cui poco importa poi se permangono rischi nei centri abitati od in prossimità degli incroci a raso, dove invece urgerebbero maggiori controlli.
Il Gruppo del Partito democratico in Consiglio Provinciale continuerà dunque nella sua battaglia di denuncia rispetto ad una visione assai miope della politica praticata dalla maggioranza che amministra Palazzo San Filippo, così come sarà al fianco dei sindaci, degli amministratori e dei cittadini dell'area montana che protestano per quello che è un vero sopruso ai danni di un intero territorio.
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31/05/2012
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