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Il treno per la B si è proprio fermato ad Ascoli (non svegliatemi....)

| ASCOLI PICENO - Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio.

di Federica Poli

Sabato 3 maggio 2003 ore 9,30 partenza per Roma.

Sì, è vero l'Ascoli gioca a Genova ma questo accadrà stasera. Oggi voglio vivere una giornata di calcio e perché perdermi proprio il big-match di serie A Lazio-Juve?

Giungo nella Capitale dove mi aspetta con i biglietti il mio grande amico romano Bruno. Mangiamo frettolosamente un panino e ci dirigiamo verso il maestoso Olimpico. Per una abituata al Del Duca non trovo altro aggettivo adeguato. Già si vedono tifosi con sciarpe , maglie, cappelli e quant'altro possa rappresentare al meglio la propria passione per i colori biancocelesti con sparute sortite (per ora) di tifosi juventini che camminano tranquilli (si, avete letto bene) nel mezzo del popolo laziale (questo è calcio!).

Prendiamo posto praticamente in Curva Nord e resto immediatamente colpita dallo spettacolo che si presenta ai miei occhi. Vorrei raccontarvi tutto ma le parole non riuscirebbero nell'impresa di rendere chiaro quello che ho vissuto. Tra cori, risa (i laziali sono spassosissimi nei commenti ai momenti topici della partita) e qualche insulto all'arbitro, la gara scorre via sullo 0-0 con rigore, clamorosamente sbagliato da Fiore nel finale. D'altronde come canta De Gregori "Non è da questi particolari che si giudica un giocatore" e noi facciamo finta di crederci.

Saluto rapidamente Bruno, festante per l'ormai quasi conquistato scudetto. Vi chiederete: un romano che tifa Juve? Eh sì, le aberrazioni del calcio portano anche a questo!

Così inizio a prepararmi psicologicamente per la serata, viste le precedenti trasferte dell'Ascoli in terra straniera, e parto da Roma caricando lo spirito per passare dalla lotta scudetto-Champions League a quella, ben più sofferta ed importante per me, tesa ad acciuffare al volo il treno per mantenere i piedi saldi in serie B, che vede di fronte Ascoli e Genoa.

Appena arrivo a casa, con voce concitata ed elettrizzata, mi chiamano per le scale "Corri che ci hanno concesso un rigore".

Provvidenza Mendil, trascorsi poco meno di 5 minuti dall'inizio, abilmente (?) si procura (?) un penalty grazie al preziosissimo aiuto del portiere genoano Brivio il quale, inspiegabilmente, aveva ben oliato guantoni e scarpette prima di scendere in campo. Espulsione dell'estremo difensore e, ovvia, sostituzione con entrata in campo dell'esordiente Barasso tra i pali.

Il nostro Capitano pro tempore Tentoni pone la palla sul dischetto.

Questa scena l'ho già vista meno di 4 ore fa nella bolgia dell'Olimpico e mi viene la tremarella alle gambe.

È statisticamente impossibile assistere a due delusioni identiche in così poco tempo!

Frettolosamente il n. 2 bianconero calcia e, indovinate un po'?

  1. Tira rasoterra nell'angoletto a destra del portiere spiazzandolo.

  2. Tira rasoterra nell'angoletto a sinistra del portiere spiazzandolo.

  3. Lascia di stucco il giovane difensore alle prime armi con una rasoiata centrale imprendibile che strappa la rete e va a finire in curva.

Niente di tutto ciò. L'opzione da scegliere è, ahimè, la d).

d) Prende la rincorsa, tira e Barasso in tuffo raccoglie tra le mani il pallone prima che entri in rete.

Devo, con sommo dispiacere, rispolverare, anche questa volta, la canzone di De Gregori "Un giocatore si vede dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia" ed al nostro Davidino ce ne vorrà molta di fantasia per spiegare come ha fatto a sbagliare così.

Ah, dimenticavo che ora grava su di noi anche la maledizione della superiorità numerica.

E così, aspetto a braccia conserte il gol del Genoa chiedendomi solo come sarà se di testa o di piede e chi sarà il marcatore.

La risposta a questa domanda posso trovarla da sola visto che in serie A oggi hanno segnato Di Francesco e De Franceschi chi poteva realizzare al 19° se non Francesco De Francesco? 1-0 e speriamo finisca qui!

C'è però ancora da giocare un bel po' e, visto il tabellino di marcia dell'Ascoli fuori dalle mura amiche, c'è anche da soffrire un bel po'.

Seconda frazione di gioco con i danni ridotti al minimo.

I nostri rientrano pronti a tutto ( si fa per dire).

Tanto per partecipare e senza troppa convinzione Barzagli al 12° minuto prova un tiro dalla distanza e fa gol. Da segnalare la deviazione magistrale e fortunosa (per noi) di Breda ma la segnatura vale lo stesso e così 1 a 1.

Ora guai a muoversi dopo questa manna dal cielo anzi, proporrei il tanto deprecato, ma utilissimo in queste occasioni, "catenaccio" alla Mazzone fino alla fine.

L'Ascoli, invece, lotta costruisce pur senza rifinire a dovere.

Stella lancia una sassata sul palo, Braveheart Caracciolo continua, testardamente, a tirare da fuori (missione cominciata già dalla trasferta ad Ancona) con scarsi risultati se non quelli di mandare qualche pallone agli amici della curva.

Entra anche il panteranera Bonfiglio.

È impossibile l'Ascoli ha voglia di vincere!

Per premiare la costanza al 93° minuto il gol della vittoria segnato dall'evanescente (fino a quel momento) Sasà Bruno.

Non ci posso credere, sto sognando ma non provate a svegliarmi.

Triplice fischio della giacchetta nera e posso dire finalmente che, stavolta, il treno per la B si è proprio fermato ad Ascoli!

04/05/2003





        
  



5+2=

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