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Impennata per l’export del settore orafo abruzzese

Teramo | Mercato in forte crescita quello dei gioielli e degli articoli di oreficeria

di Luigina Pezzoli

Un mercato in forte espansione quello dei gioielli e degli articoli di oreficeria prodotti in Abruzzo. In un solo anno, infatti, l'export dei preziosi dalla nostra regione ha potuto vantare un incremento pari al 537%, secondo in Italia soltanto all'Umbria (1.792%). Se nel corso del 2005 il valore dell'export è stato pari a 86.528euro, nel 2006 le esportazioni hanno fatto registrare un'impennata che ha raggiunto il valore di 550.939euro.

Il mercato è stato interessato, al contempo, anche da un'immissione di prodotti stranieri, provenienti soprattutto dalla Cina e dall'India. Il valore dell'import di gioielli ed articoli di oreficeria in Abruzzo ha raggiunto nel 2006 quota 410.156euro contro i 316.195euro dell'anno precedente e facendo registrare un incremento di circa il 30%. Il settore orafo abruzzese, dunque, può vantare un'incontrastata supremazia quantitativa e qualitativa, con un positivo riflesso anche sugli interscambi commerciali che hanno evidenziato un progressivo incremento (+139%). Questo quanto emerge da un'indagine della Camera di Commercio di Milano i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V.

Nella nostra regione si contano quasi novecento unità produttive. Si tratta per lo più di piccole e medie imprese a forte componente artigianale, spesso impegnate nel ciclo completo della lavorazione, dal design al marketing. Disaggregando il dato a livello provinciale si evince che è la provincia di Chieti a detenere il primato per numero di imprese che operano nel settore dei preziosi posizionandosi al 38° nella graduatoria nazionale con 249 aziende.

Seguono Pescara al 43° posto con 230 aziende, L'Aquila al 47° con 218 e Teramo al 65° con 176. L'identikit delle imprese di successo del settore indica tre profili vincenti: le piccole marche, i conto-terzisti di alta qualità, i senza marca. I primi hanno puntato da tempo sulla promozione di un marchio investendo in design, pubblicità e marketing e sono fortemente votati all'export.

I secondi sono gli artigiani che lavorano per le grandi firme della gioielleria mondiale e che hanno investito in modo significativo nell'innovazione dei processi produttivi e nella qualificazione della manodopera. Infine i senza marca, ovvero coloro che hanno preferito l'elevata qualità dei prodotti alla pubblicità e hanno saputo attivare canali di distribuzione alternativi per raggiungere il mercato.

 

04/05/2007





        
  



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