Continua la collaborazione tra la Consulta Comunale per l'immigrazione e il Cineforum B. Keaton
San Benedetto del Tronto | Dani Levy e il suo esilarante "Zucker!...Come diventare ebreo in 7 giorni" in visione, martedì 9 maggio, nella Rassegna "Mondi Lontani, mondi vicini".
Nuovo appuntamento con la Rassegna Cinematografica "Mondi lontani, mondi vicini" nata dalla collaborazione tra il cineforum "Buster Keaton" e la Consulta Comunale per l'immigrazione. Martedì 9 maggio sarà proiettata, al Multisala Calabresi, il film "Zucker!...Come diventare ebreo in 7 giorni" di Dani Levy.
La trama: Jackie Zucker è un ex cronista sportivo della Germania Est, ora contabile di un night club sul lastrico e incallito giocatore di biliardo. Il suo matrimonio sta andando a rotoli e il fisco gli sta alle calcagna. Il suo vero nome, però, è Jakob Zuckermann, un cognome ebreo che gli ricorda troppo un passato che vorrebbe dimenticare e che ripudia del tutto. Dopo la costruzione del muro di Berlino, Jackie fu infatti lasciato al suo destino dalla madre, costretta a fuggire a Francoforte insieme all'altro figlio Samuel.
Da allora il contatto tra le due parti della famiglia si è interrotto, ma un telegramma sta per cambiare tutto: suo fratello - ebreo ortodosso e meticoloso osservante delle pratiche ebraiche - sta per arrivare in città insieme alla salma della loro mamma defunta ed a tutta la famiglia. E' lì che la donna voleva essere sepolta, ed è lì che i due fratelli dovranno ad ogni costo cercare di riappacificarsi per poter beneficiare dell'eredità. Il rabbino si preoccuperà in prima persona di far rispettare le regole e le ultime volontà della sua amica scomparsa.
Una commedia irriverente, cinica e pungente sulla cultura ebraica e le sue stravaganze, forse il primo film tedesco che 'azzarda' una passeggiata sul campo minato dell'ironia sugli ebrei. Ma non è questo a colpire di più di "Zucker! ...come diventare ebreo in sette giorni": quello che più ha divertito di questo spaccato di vita tedesca pre e post muro di Berlino, è stata la costante sensazione di insofferenza dei protagonisti nei confronti del proprio passato, che sfocia spesso nello scontento e nella delusione nei confronti di una vita vissuta a filosofeggiare e a sparare a zero ora sul comunismo ora sul capitalismo, senza riuscire per orgoglio a tendere la mano ai propri congiunti.
L'aspetto più geniale di questo film sta proprio nella sua capacità di delineare e dissacrare le diversità culturali, sociali e psicologiche che oggi, nel 2006 ed in una Berlino moderna, sono ancora pesantemente riscontrabili tra gli ex tedeschi dell'est e dell'ovest, a prescindere da tutto il resto. Anche dalla religione, che spesso non fa che inasprire rapporti già complicati di per sé.
La proiezione inizia alle 21.30, l'ingresso è gratutito.
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06/05/2006
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