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Antonella vicina allo sfratto: "Pronta a un gesto estremo"

Sant'Elpidio a Mare | Antonella scrive a Prefetto, Procuratore, Commissario antiracket e presidente del Tribunale: "La nostra condizione sta diventando insostenibile, mancano solo pochi giorni allo sfratto; rinuncio alla mia vita, se nessuno interverrà per salvarla"

di Pierpaolo Pierleoni

Antonella e Paolo Bocedi

Mentre Sant'Elpidio a Mare si concentra sulle elezioni comunali del 27 maggio, c'è un dramma che dopo aver conquistato per alcune settimane le ribalte della cronaca è tornato al silenzio. Eppure nulla è risolto. Tutt'altro. La battaglia contro l'usura di Antonella è ben lontana da una risoluzione positiva, anzi quello sfratto già in più di un'occasione rinviato è tornato, imminente, vicino. Il prossimo 15 maggio Antonella, la sua famiglia, sua nonna, dovranno abbandonare l'abitazione in cui hanno sempre vissuto. Lo sfratto dalle due case diventerà esecutivo e, a meno di una nuova sospensione dei termini, le due abitazioni entreranno in possesso dei due nuovi proprietari. La sospensione avvenuta appena un mese fa, e salutata come un successo insieme alla riapertura delle indagini, sembra oggi lontanissima.

Così la giovane architetta elpidiense, che lo scorso febbraio al convegno L'eredità di Falcone e Borsellino per la prima volta ha denunciato pubblicamente la propria storia, fa ancora appello alle istituzioni ed agli organi di giustizia, affinché i reati che da tempo denuncia vengano riconosciuti e puniti, e la sua famiglia possa essere riconosciuta tra le vittime di usura, protette dalla legge 44 del 1999. Per farlo, ha scritto a breve distanza una dall'altra due lettere al presidente del Tribunale di Fermo De Robertis, al procuratore Baschieri, al prefetto di Ascoli Piceno Cifelli, al sostituto procuratore di Ancona Tragnone, infine al commissario nazionale antiracket Raffaele Lauro. Ha scritto chiedendo una giustizia vicina ed efficace. Auspica una magistratura più solerte, e conferma l'intenzione di togliersi la vita quando dovrà abbandonare la sua casa.

"La personale e familiare condizione di vita sta diventando insostenibile, a nove giorni dallo sfratto. Siamo vittime di usura, estorsione, truffa, associazione a delinquere, reati che gridano la loro evidenza da tre anni, quando l'unica a fare le spese degli orrori e delle sviste giudiziarie è la mia famiglia. Sono distrutta dall'indolenza, dalla pigrizia del non voler vedere l'evidenza del reato. Esiste una convinta volontà di perseguire il malfattore che resta impunito?"

"Io sono stanza e non intendo aspettare oltre. Dichiaro pubblicamente che qualsiasi atto di rinuncia alla mia vita dovessi commettere per il giorno dell'esecuzione immobiliare sarà da imputare esclusivamente alla mancata volontà di determinate istituzioni di salvare la mia dignità. A voi la scelta: salvate una famiglia in disgrazia o si preferisce continuare ad aspettare una giustizia che, solo se incontrerà le vie più fortunate, sarà libera di fare il suo corso?

Mi rendo rinunciataria della mia vita, se a qualcuno interessa ancora, se non interverrete per salvarla come per quella dei miei cari". Intanto, resta aperto il conto in favore della famiglia di Antonella Marcantoni, per chi fosse disponibile a versare un contributo utile a riacquistare la proprietà delle abitazioni perdute all'asta. E' possibile effettuare un versamento alla Banca Etica, Cab 5018, Abi 11200, Cin I, Conto corrente 120929

06/05/2007





        
  



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