È partito sotto i migliori auspici il Raduno Nazionale dei Bersaglieri
Ascoli Piceno | Il medagliere è stato accolto alla stazione ferroviaria con un leggero venticello, con le piume al vento.
di Federico Biondi
Il medagliere è giunto ad Ascoli Piceno ed è stato consegnato ufficialmente, dall'Associazione Nazionale dei Bersaglieri, all'amministrazione comunale che lo custodirà per tutto il periodo del raduno nella sala consigliare del comune.
Una giornata intensa che è iniziata intorno alle nove e mezzo alla stazione di Ascoli Piceno, con l'arrivo del medagliere. Momenti significativi della giornata, l'onore ai caduti in Piazza Roma, con la preghiera del bersagliere e l'alza bandiera, la consegna ufficiale al palazzo dei Capitani del Medagliere dei Bersaglieri e nel pomeriggio l'inaugurazione del monumento al Bersagliere.
Momenti intensi, le note della fanfara (il silenzio, l'inno d'Italia), il passo celere degli sfilanti e l'atmosfera di tempi passati, "E' stata una cerimonia molto commovente, vedere i Bersaglieri non più giovanissimi, correre con questo bellissimo cappello piumato dice Ubaldo Maroni presidente del consiglio provinciale di Ascoli Piceno.
Concentrato e soddisfatto Piero Celani, "la città si sta stringendo intorno ai Bersaglieri.. Un plauso ai cittadini che stanno collaborando con l'amministrazione comunale per la riuscita dell'evento".
Dopo tanto parlare di bersaglieri, bisogna sentirne qualcuno.
Sergente Maggiore Palazzolo 92 anni.
Ad ogni modo di ricordi ce ne sono tanti. Mussolini venne sul fronte greco e le cose andavano molto male, malissimo. Noi iniziammo il fronte greco e gli eventi che si susseguirono non furono a nostro favore. Eravamo poche divisioni mentre i greci in numero maggiore ci fronteggiavano con molta forze. Mussolini venne in Grecia a vedere la situazione, io facevo parte della divisione corazzata di pronto impiego e sì convinse che ci volevano aiuti.
Che cosa vuol dire essere bersaglieri?
Essere bersaglieri significa avere molto spirito patriottico, essere orgoglioso dell'indumento che sì indossa, io sono orfano di guerra e mio padre morì da bersagliere in battaglia. In noi c'è uno spirito al di là di ogni politica, al di là di ogni interesse e soltanto patriottismo e orgoglio.
Sergente Maggiore Michele Panebianco 65 anni.
Penso che chi ha fatto il servizio militare nel corpo dei bersaglieri ha quel sentimento di amor patrio.... Se non fosse così, non sarebbe neanche ad Ascoli Piceno.
È vero che ai Bersaglieri preso la bandiera in Crimea?
Sergente Maggiore Michele Panebianco.
È solo una favola, poiché all'epoca furono ritirate le bandiere da tutti i reparti che avevano un organico limitato. Il corpo dei bersaglieri nasce su un organico di una sola compagnia, furono ritirate le bandiere e dati i labari. Qualcuno continua questa favola, ma non è vero.
Come le sembra città di Ascoli Piceno?
Sergente Maggiore Palazzolo.
Al di là delle mie aspettative, si presenta molto bene.
Spesso nei raduni sì incontrano vecchi amici, e sì sbircia sul cappello alla ricerca del numero identificativo del Reggimento o del Battaglione.
Sergente Maggiore Palazzolo.
In alcune occasioni qualcuno ho incontrato. Quando accade provo un forte sentimento di affetto, come dei vecchi amici, no
come dei parenti (ride).
Sergente Maggiore Michele Panebianco.
Sì va in molti raduni, nazionali e locali e accade che qualcuno viene a mancare, soprattutto tra i più anziani.
Un messaggio ai giovani di oggi.
Sergente Maggiore Palazzolo
La mia inclinazione principale è stata di non essere disonesto e di avere sentimenti umani. In guerra ho avuto molti meriti, non agivo per la medaglia. Tante medaglie mi sono rimasti nell'animo.
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08/05/2004
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