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Lo Sviluppo territoriale e locale

Ascoli Piceno | Dibattito sulla gestione di una politica comune.

di Raffaella Annibali

Presso la SALA B&B della PICENO CONSIND, si è svolto un incontro – dibattito sul tema “AGENDE REGIONALI STRATEGICHE PER LO SVILUPPO TERRITORIALE LOCALE”. Tra gli ospiti dell'incontro, il Presidente della provincia Pietro Colonnella, il Direttore del Dipartimento Programmazione e Bilancio Pietro Marcolini, l'Assessore Armellini e Gianfranco Bastiani, Presidente della Piceno Consind. Gli interventi del dibattito hanno dunque riguardato l'ARSTEL (AGENDE REGIONALI STRATEGICHE PER LO SVILUPPO TERRITORIALE LOCALE) che rappresenta ,nell'ambito della programmazione regionale,  uno strumento capace di  governare il mutamento, facendo convergere differenti politiche e azioni per lo sviluppo locale verso una visione condivisa del futuro del  Territorio.

L'intenzione è, attraverso le Agende, quella di coordinare in forma sinergica, le filiere di investimenti e di interventi pubblici e privati e realizzare,  attraverso la Regione, interlocutrice dei localismi,  e la Provincia, la gestione  dell'Intesa per lo Sviluppo Locale. Le Agende hanno perciò la funzione di incoraggiare le aggregazioni delle autorità dei piccoli Comuni, incentivandole con progetti comuni, previsti tra gli strumenti della programmazione.

Le ARSTEL, dunque, contribuiranno a razionalizzare gli interventi in atto e previsti , ricostruendo il quadro delle risorse da attivare, semplificando le procedure e coordinando le varie forme  di programmazione negoziata locale. Esse, in definitiva, possono essere indicate come una reinterpretazione regionale in chiave di programmazione flessibile degli interventi già presenti in un determinato distretto territoriale.  

La nuova programmazione, basata sulle Agende Regionali, consente alle reti istituzionali di interagire con le reti funzionali, concorrendo allo sviluppo gestito  a livello territoriale locale.

“ Lo strumento delle ARSTEL”, ha dichiarato il dott. Pietro Marcolini, “ si inserisce nell'ambito di una sperimentazione già richiamata dalla programmazione negoziata…. Esse realizzano la necessità di politiche comuni di sviluppo indirizzate ad obiettivi significativi. Occorre integrare , in una logica di sostenibilità sociale ed ambientale, il contesto economico con l'agricoltura , l'artigianato, i servizi per il benessere comune.” “ Non è auspicabile” ha proseguito, “ una  frammentazione dei nuclei sociali economici e costituzionali, ma c'è la necessità di politiche integrate. Bisogna evitare la marginalizzazione di alcune aree e aumentare la cultura della responsabilità e la logica del cambiamento, per valorizzare saperi e risorse locali. Per questo è necessario passare dalla cultura del chiedere a quella del fare”.

01/06/2003





        
  



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