Crollo dell'Ascoli a Siena 4-0
| SIENA - Una squadra irriconoscibile rimanda a casa delusi i 200 tifosi che l'hanno seguita con passione.
SIENA - ASCOLI 4 -0
SIENA (4-3-2-1): Fortin, Martinelli, Mignani (6' st Akassou), Mandelli, Radice, Cavallo, Brambilla (5' st Riccio), Ardito, Pinga (17' st Scalzo), Taddei, Tiribocchi. (A disp. Taglialatela, Argilli, Ghirardello, Rubino). All. Papadopulo.
ASCOLI (4-4-2): Maurantonio, Tentoni, Zini, Tangorra, Di Venanzio, Lavecchia, Cristiano (44' st Barzagli), Fontana, Caracciolo (20' st La Vista), Muslimovic (20' st Favasuli), Bonfiglio. (A disp. Cejas, Carboni, Stella, Gaeta, Mitrovic). All. Pillon.
ARBITRO: Bertini di Arezzo.
RETI: 3' st Cavallo, 14' st e 42' st Tiribocchi, 45' st Scalzo.
NOTE: spettatori 10.000 circa; ammoniti Ardito, Cavallo, Fontana, Cristiano; recupero 2+1.
L'Ascoli rimedia a Siena la più cocente sconfitta del campionato, la terza consecutiva dopo Napoli e Palermo, e non impensierisce gli avversari per tutta la gara. Se la batosta fosse avvenuta qualche settimana fa, le conseguenze sarebbero immaginabili per tutti. Ma oggi la situazione è diversa. L'Ascoli è salvo da tempo non ha più motivazioni, Pillon è con le valigie in mano, molti giocatori le stanno preparando
La sconfitta di Siena sancisce il virtuale 8 settembre bianconero dove tutti sono allo sbando, non hanno più direttive, e tutti cercano una via di uscita. Doveva essere un sereno finale di campionato che avrebbe regalato tante altre gioie ai tifosi bianconeri, si disse dopo lo strepitoso exploit a Genova e con il Lecce, ed invece adesso non si vede l'ora che finisca il campionato.
Siena ed Ascoli scendono in campo senza più alcun assillo. Possono giocare la partita a viso aperto dando vita ad una gara agonisticamente accettabile. I padroni di casa ci tengono particolarmente a ben figurare davanti al loro pubblico, nella grande festa per la A. . E' colorato di bianconero anche per la presenza di duecento sostenitori del Picchio che non hanno voluto abbandonare mister Pillon e la squadra nell'ultima trasferta di un campionato esaltante sotto molteplici punti di vista ma che rischia di essere rovinato per colpa di qualche fegatoso.
Il tecnico trevigiano dà spazio a chi in questo campionato ha giocato di meno. Il gioco dei senesi ruota attorno al sole nero Pinga con Taddei e Tiribocchi sempre pronti a raccogliere le invenzioni del loro fantasista.
Il giovane portiere Maurantonio ,21 anni, va in campo per anticipare il dopo Cejas, già con il bagaglio per altre mète. Mauarntonio sfodera tre prodigiosi interventi sulle conclusioni in area di rigore di Tiribocchi lasciato spesso solo dai difensori bianconeri che respirano il clima allegro e contagioso dello stadio. Anche gli ascolani hanno la loro ghiotta opportunità per violare la rete difesa da Fortin quando all'8 minuto su calcio d'angolo battuto da Fontana, Tentoni colpisce sicuro di testa e Brambilla sulla linea di porta respinge strozzando in gola l'urlo di gioia del coriaceo terzino. Finisce qui la partita dell'Ascoli che nel secondo tempo presenta solo ectoplasmi.
Nella ripresa tutto cambia, gli uomini di mister Pillon perdono smalto e i padroni di casa vanno in rete con una rete rocambolesca. Su calcio d'angolo, dopo tre minuti, Cavallo colpisce di testa anticipando anche Maurantonio, la palla lemme lemme supera la linea di porta nonostante il tentativo di Caracciolo di ricacciarla con il polso. Al 14' il Siena raddoppia con Tiribocchi che dal limite dell'aria di rigore lascia partire un tiro insidioso che supera la selva di gambe dei terzini bianconeri sorprendendo Maurantonio. Il Siena dilaga nel finale con Tirobocchi e Scalzo scoprendo il poker ai bianconeri che con la mente hanno già abbandonato il tavolo di gioco.
Otto gol subiti, uno realizzato. Il finale dei bianconeri è da pianto greco. E lacrime scorreranno probabilmente sabato prossimo quando la maggior parte dei bianconeri e mister Pillon si congederanno dal loro pubblico dopo una stagione complessiva ricca di tante gioie e pochi dolori. Al di là del risultato, con la Triestina ancora coinvolta nella lotta promozione ma con speranze ridotte al lumicino, si spera che almeno stavolta sia l'occasione propizia per festeggiare. Più che una festa per la salvezza potrebbe essere una festa d'addio.
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01/06/2003
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