Giorni difficili per il Gruppo Pdl di Offida. Ma le contese interne non impediscono alla minoranza, in questo caso quella composta da Corradetti, Camela e Lanciotti, di fare opposizione. Dopo le numerose interrogazioni depositate in consiglio comunale sulla sicurezza e il decoro delle strade offidane, i Consiglieri hanno deciso di rivolgersi al Prefetto sperando così di costringere l'amministrazione offidana ad intervenire tempestivamente per migliorare la viabilità cittadina.

Gli esposti sono stati presentati ai cittadini nel corso dell'incontro pubblico svoltosi il 28 maggio scorso presso l'agriturismo "Rosa dei venti". Le urgenti verifiche richieste riguardano in particolare la strada comunale in Contrada Tesino di Offida dal civico 12 al civico 270 (zona Colle Taffone/Fonte delle pietre) e il Cimitero Civico assieme all'adiacente via Gramsci.

Ma prosegue anche l'attività di opposizione in consiglio comunale dove Corradetti, Camela e Lanciotti hanno depositato in data 22 aprile 2010 due interrogazioni tese a far luce su due questioni molto discusse: l'acquisto dell'immobile che ospita il nuovo circolo del quartiere San Lazzaro, e quello mai perfezionato - dice l'amministrazione a causa dell'esercizio del diritto di prelazione da parte di un confinante - di un terreno in località San Barnaba che avrebbe permesso la nascita di una piazza in quel quartiere.

"Un'operazione palesemente elettorale" accusano Camela, Corradetti e Lanciotti, che aggiungono: "Queste operazioni sono all'ordine del giorno per quanto riguarda la gestione della cosa pubblica ad Offida. È per questo che le cose fondamentali e prioritarie come le strade non si fanno".

Ma al Pdl non piace nemmeno la linea seguita dall'amministrazione riguardo all'istallazione sempre più selvaggia di impianti fotovoltaici che si moltiplicano sulle colline offidane, sfruttando la pessima situazione del settore agricolo. Dopo l'impianto di Rovecciano altri due ne nasceranno vicino alla casa natale del Beato Bernardo e lungo l'altro pendio che dà sul torrente Lava.

"Un saccheggio del territorio che - secondo Lanciotti - rischia di cambiare per sempre il tessuto sociale, oltre che il paesaggio". La proposta è semplice: "sfruttiamo prima i tetti e le coperture industriali e agricole".