Un impianto di emissione GNL per il porto di San Benedetto
San Benedetto del Tronto | Il progetto, che ha già raccolto i pareri favorevoli della sezione produzione e nautica della CNA, come soluzione per far ripartire tutto l’indotto.
di Antiniska Oddi
Il Porto di San Benedetto
Gas naturale Liquido. Questa sembrerebbe, per il Porto di San Benedetto, la via d'uscita alle pesanti conseguenze generate dalla crisi economica che rischiano di paralizzare l'intero comparto pesca. O per lo meno, il motore in grado di ri - azionare l'indotto.
Non ha dubbi in merito la sezione produzione e nautica della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa che si è espressa già in termini favorevoli circa un progetto tanto ambizioso quanto geniale. Il Distretto delle Energie del Piceno, in collaborazione con le industrie locali, sta infatti già lavorando alla realizzazione di "kit retrofit" pensati ad hoc per i pescherecci: sistemi cioè in grado di modificarne il motore e di trasformarlo in un impianto b fuel. Un' operazione che comporterebbe un abbattimento dei costi per il gasolio pari al 50% e un annullamento del livello di emissioni inquinanti.
"Quella che ci viene data è una grande opportunità, poiché il comparto pesca a causa del caro gasolio rischia la paralisi - ha spiegato Michettoni, Presidente CNA Picena - per le imbarcazioni questo sistema è vantaggioso sia dal punto di vista economico e sia nell'ingombro dato dal serbatoio (dopo aver apportato le opportune modifiche). La CNA si sta impegnando affinché il sistema GNL possa avere il suo riconoscimento a livello regionale e nazionale". Tutto pronto quindi perché l'importante progetto possa prendere il via. Occorre solo attendere il riconoscimento di certificazione RINA, con tutte le normative specifiche per questo genere di attività.
"L'impianto di erogazione - spiega Alessandro Ciarma, titolare della Elettro Standard Oil e aderente a Confindustria - è molto semplice da realizzare. Dopo che si è creato un serbatoio di stoccaggio e individuato il distributore del metano, occorre realizzare un impianto di liquefazione che necessita di un approvvigionamento elettrico. L'Enel ci darà corrente a media tensione e per abbattere i costi, utilizzeremo anche l'energia garantita da un parco fotovoltaico che verrà costruito sul muraglione di cinta del porto, da integrare se necessario con un impianto eolico".
Il porto di San Benedetto sarebbe così il primo ad utilizzare carburanti alternativi e a poter vantare un impianto di rifornimento totalmente realizzato da industrie locali.
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12/06/2012
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