Rapporto Censis: Macerata e la provincia dei marchigiani autentici
Macerata | Macerata è la provincia dei marchigiani autentici. Per attivismo - soprattutto in campo economico - per indici di vivibilità, per il rapporto con i valori rurali e la tradizione.
Macerata è la provincia dei marchigiani autentici. Per attivismo - soprattutto in campo economico - per indici di vivibilità, per il rapporto con i valori rurali e la tradizione, la provincia di Macerata è per alcuni versi la "sintesi" delle Marche e per altri anche l'asse di equilibrio sociale e culturale tra Nord e Sud, tra costa ed entroterra. Questo giudizio, che è anche una sorta di identikit è stato delineato da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, intervenuto oggi pomeriggio al teatro Velluti di Corridonia dove la Provincia di Macerata ha organizzato un incontro per parlare del recente "Rapporto sulla situazione sociale delle Marche", commissionato dalla Regione e fortemente voluto dal presidente Gian Mario Spacca.
Il rapporto - ha detto il presidente Giulio Silenzi introducendo i lavori, subito dopo il saluto iniziale del neo sindaco, Nelia Calvigioni - mi aveva colpito perché presentava elementi di caratterizzazione e di assoluto interesse per la provincia di Macerata, senza dubbio meritevoli di essere approfonditi. Così abbiamo ritenuto di dover organizzare questo incontro per riflettere tutti insieme sulla nostra realtà: amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni ed organizzazioni di categoria, sindacati.
Il direttore del Censis ha portato elementi concreti sulla situazione della provincia maceratese, confrontandoli con il resto della realtà marchigiana e con la media nazionale. Macerata continua a detenere il primato nella densità di imprese: ben 117 ogni mille abitanti, contro una media regionale di 104 ed una nazionale di 88. La provincia registra anche il più alto tasso (65%) di occupazione nelle Marche e quello della disoccupazione (4%) è inferiore sia alla media nazionale sia alla media delle altre regioni dell'Italia centrale. Altro primato maceratese è l'essere la provincia più manifatturiera d'Italia con il 46% degli occupati nell'industria, ed una crescita del 5,6% negli ultimi due anni a fronte di un andamento regionale del 1,4% e nazionale dello 0,8%.
Giuseppe Roma ha indicato anche alcune sfide che attendono la comunità maceratese, entrambe riferite al tessuto sociale. Dall'indagine condotta nel corso del 2006 sono emerse, infatti, due principali preoccupazioni sentite dalla gente: l'eccessiva immigrazione (con il 7,4% Macerata ha la maggiore incidenza regionale degli stranieri) e gli anziani (con circa il 25% degli "over 65" è la più anziana delle province marchigiane). Inoltre si nota una certa diffidenza verso le giovani generazioni
Che l'immigrazione non debba essere considerata come elemento negativo lo ha sostenuto anche l'assessore regionale Pietro Marcolini, il quale ha posto in rilevo la forte vivacità dell'imprenditorialità degli extracomunitari presenti nelle Marche. L'assessore ha evidenziato anche come il settore principale dell'industria maceratese, quello del cuoio-pelli e calzature, abbia saputo reagire ai momenti di difficoltà e che dalla crisi del settore sia emerso anche un elemento positivo rappresentato dalla crescita della qualità e dal rafforzamento del Made in Italy. Marcolini ha ricordato anche un altro fattore positivo che caratterizza la provincia di Macerata: il patrimonio artistico e culturale, che risulta in grado di incentivare un turismo qualificato, così come alcune istituzioni di eccellente valore artistico quali lo Sferisterio e la rete dei teatri.
Il Rapporto del Censis - ha concluso Silenzi - ci pone di fronte ad una situazione complessivamente positiva che ci fa capire di vivere in una regione ed in una provincia che corrono a "velocità doppia", senza compromettere gli elementi che caratterizzano un'elevata qualità della vita. E' questo, infatti, l'elemento principale e di sintesi che caratterizza la situazione sociale delle Marche e della provincia di Macerata in particolare. L'equilibrio degli elementi rappresentati dall'ambiente, dai beni culturali, dall'attaccamento alle tradizioni, dalla capacità imprenditoriale, dalla coesione familiare e sociale, sono tutti insieme garanzia di mantenimento del trend positivo registrato in questi anni e sostanzialmente la provincia di Macerata può essere definita oggi un "modello di sviluppo compatibile e sostenibile".
Il rapporto - ha detto il presidente Giulio Silenzi introducendo i lavori, subito dopo il saluto iniziale del neo sindaco, Nelia Calvigioni - mi aveva colpito perché presentava elementi di caratterizzazione e di assoluto interesse per la provincia di Macerata, senza dubbio meritevoli di essere approfonditi. Così abbiamo ritenuto di dover organizzare questo incontro per riflettere tutti insieme sulla nostra realtà: amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni ed organizzazioni di categoria, sindacati.
Il direttore del Censis ha portato elementi concreti sulla situazione della provincia maceratese, confrontandoli con il resto della realtà marchigiana e con la media nazionale. Macerata continua a detenere il primato nella densità di imprese: ben 117 ogni mille abitanti, contro una media regionale di 104 ed una nazionale di 88. La provincia registra anche il più alto tasso (65%) di occupazione nelle Marche e quello della disoccupazione (4%) è inferiore sia alla media nazionale sia alla media delle altre regioni dell'Italia centrale. Altro primato maceratese è l'essere la provincia più manifatturiera d'Italia con il 46% degli occupati nell'industria, ed una crescita del 5,6% negli ultimi due anni a fronte di un andamento regionale del 1,4% e nazionale dello 0,8%.
Giuseppe Roma ha indicato anche alcune sfide che attendono la comunità maceratese, entrambe riferite al tessuto sociale. Dall'indagine condotta nel corso del 2006 sono emerse, infatti, due principali preoccupazioni sentite dalla gente: l'eccessiva immigrazione (con il 7,4% Macerata ha la maggiore incidenza regionale degli stranieri) e gli anziani (con circa il 25% degli "over 65" è la più anziana delle province marchigiane). Inoltre si nota una certa diffidenza verso le giovani generazioni
Che l'immigrazione non debba essere considerata come elemento negativo lo ha sostenuto anche l'assessore regionale Pietro Marcolini, il quale ha posto in rilevo la forte vivacità dell'imprenditorialità degli extracomunitari presenti nelle Marche. L'assessore ha evidenziato anche come il settore principale dell'industria maceratese, quello del cuoio-pelli e calzature, abbia saputo reagire ai momenti di difficoltà e che dalla crisi del settore sia emerso anche un elemento positivo rappresentato dalla crescita della qualità e dal rafforzamento del Made in Italy. Marcolini ha ricordato anche un altro fattore positivo che caratterizza la provincia di Macerata: il patrimonio artistico e culturale, che risulta in grado di incentivare un turismo qualificato, così come alcune istituzioni di eccellente valore artistico quali lo Sferisterio e la rete dei teatri.
Il Rapporto del Censis - ha concluso Silenzi - ci pone di fronte ad una situazione complessivamente positiva che ci fa capire di vivere in una regione ed in una provincia che corrono a "velocità doppia", senza compromettere gli elementi che caratterizzano un'elevata qualità della vita. E' questo, infatti, l'elemento principale e di sintesi che caratterizza la situazione sociale delle Marche e della provincia di Macerata in particolare. L'equilibrio degli elementi rappresentati dall'ambiente, dai beni culturali, dall'attaccamento alle tradizioni, dalla capacità imprenditoriale, dalla coesione familiare e sociale, sono tutti insieme garanzia di mantenimento del trend positivo registrato in questi anni e sostanzialmente la provincia di Macerata può essere definita oggi un "modello di sviluppo compatibile e sostenibile".
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13/06/2007
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