E' tempo di fare le scorte di legname per l'inverno. Dopo averla acquistata, s'intende. Ma non per l'uomo sorpreso la scorsa notte alla guida di un autocarro carico di legna che era stata appena asportata da Cortino (Te). Così a Rocca Santa Maria (Te) militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Teramo hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, M.P.D.B., 42enne, imprenditore di Montorio al Vomano (Te), responsabile di furto aggravato.

La legna era su un rimorchio lasciato posteggiato sulla strada dal proprietario, un imprenditore del luogo che si occupa del taglio e della vendita del legno.

Il legname recuperato, 70 quintali, è stato restituito al legittimo proprietario mentre il "boscaiolo-mariuolo" è stato associato alla casa Circondariale di Teramo.

Mentre i carabinieri della stazione di Martinsicuro indagano su un furto compiuto due notti fa, ai danni di una tabaccheria. Ignoti, dopo aver forzato la saracinesca e la porta d'ingresso del locale commerciale, sono riusciti a prelevare una somma di denaro dalla cassa, una serie di stecche di sigarette e valori bollati. Il furto notturno è stato scoperto dal titolare della tabaccheria all'apertura mattutina: da una prima stima, l'ammontare del furto sarebbe di oltre 10 mila euro.

Non solo. Tre imprenditori sono stati denunciati, un cittadini cinese arrestato e altri cinque accompagnati in Questura per le procedure di espulsione dal territorio italiano. E' il bilancio di una serie di controlli condotti dai carabinieri della compagnia di Alba Adriatica e delle stazioni interessate nei laboratori artigianali di S. Omero (Te) gestiti da cinesi. In tre opifici sono stati individuati, tra gli operai al "lavoro", sei cittadini orientali senza permesso di soggiorno e in stato di clandestinità in Italia. Per uno di essi è scattato l'arresto perchè era già stato espulso dal territorio italiano e non aveva rispettato il provvedimento del questore in violazione della legge Bossi-Fini. Nei confronti dei tre imprenditori cinesi titolari dei laboratori è scattata la denuncia a piede libero per favoreggiamento della permanenza in Italia di clandestini e impiego di manodopera clandestina. Sono state anche elevate ammende amministrative e penali per violazioni in materia di condizioni igienico sanitarie dei luoghi di lavoro e sulla sicurezza.

L'estate sta iniziando e la Compagnia Carabinieri di Giulianova sta predisponendo mirati e specifici servizi per infrenare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Per tutta la giornata del 14 giugno e fino a tarda sera, è toccata alle città di Silvi Marina e Giulianova dove circa 40 militari hanno letteralmente setacciato i rispettivi centri abitati alla ricerca di cittadini extracomunitari non in regola con il permesso di soggiorno.

A Silvi Marina sono stati rintracciati complessivamente 15 cittadini del Bangladesh tutti sprovvisti del permesso di soggiorno, 7 dei quali tratti in arresto per violazione della Legge Bossi/Fini perché inottemperanti a provvedimenti di espulsione emessi nei loro confronti da Questori della diverse province d'Italia tra il 2006 ed il 2007. A Giulianova, invece, ne sono stati rintracciati altri 10 cittadini della stessa nazionalità, tutti sprovvisti del permesso di soggiorno, i quali nella mattinata di oggi saranno accompagnati in Questura a Teramo per i provvedimenti di competenza.
Nel corso dell'operazione è stato sequestrato materiale vario (orologi, occhiali, vestiti, bigiotteria varia, ecc) per un valore che si aggira sui 20 mila euro. Tutti gli arrestati espletate le formalità di rito sono stati associati alla Casa Circondariale di Teramo.