Non una vetrina, ma un vero e proprio dibattito sull’università, quello che ha concluso la serata di mercoledì 15 giugno all’Hotel Calabresi di San Benedetto, dove i due club Rotary “San Benedetto” e “San Benedetto Nord” e il club “Inner Wheel International” (riservato ai familiari di sesso femminile dei rotariani) avevano organizzato una cena-incontro con i rappresentanti delle due università presenti in città: quella di Camerino, rappresentata dal prof. Alberto Cresci che ha presentato i due corsi triennali di biologia e biologia della nutrizione.

 

E l’Università Politecnica delle Marche, facoltà di economia “Giorgio Fuà”, rappresentata dal prof. Gianluca Gregori, che ha parlato sia del corso triennale in “Economia, mercati e gestione di impresa”, attivato nel 2004/2005 a San Benedetto, sia della conformazione economico-demografica dei territori delle province di Ascoli e Fermo, insistendo sull’importanza strategica dell’università per lo sviluppo.

 

L’iniziativa concludeva l’anno di presidenza dei due club Rotary (Manrico Urbani, del club “San Benedetto”, verrà sostituito dal 1 luglio da Gianfranco Mascaretti; Raniero Viviani, del club nord, da Ermanno Eusebi). Erano presenti anche il sindaco di San Benedetto Martinelli, l’assessore alle politiche scolastiche Antonio Felicetti, il vicepresidente della Provincia Emidio Mandozzi, il presidente del Consorzio Universitario Piceno Achille Buonfigli, il presidente della Carisap Domenico Malavolta. Oltre naturalmente alla presidente del club “Inner Wheel” Achillina Buonfigli, e a vari rotariani come l’ex sindaco Piero Ripani.

 

Uno spettro ha agitato l’avvio del dibattito: l’articolo comparso sull’Espresso attualmente in edicola (n. 23 del 16 giugno) alle pagine 70-75, sulla “polverizzazione” delle università, che si apre proprio sul caso di Spinetoli, come esempio negativo.

 

Preoccupazioni di vario genere (sulla mancanza dei corsi biennali di specializzazione, sulla “competitività” dei laureati a San Benedetto sul mercato del lavoro nazionale ed europeo, sulla conoscenza offerta di lingue straniere, sullo spostamento in avanti dell’età in cui si comincia a lavorare, sul “precariato ad alto livello” dei laureati, sulla stessa opportunità di attivare molti corsi universitari nei vari territori) sono state espresse dai “rotariani” dott. Luigi Olivieri e Roberto Mercanti e dall’assessore Felicetti.

 

I prof. Cresci e Gregori hanno cercato di parare i colpi: le lauree triennali sono lauree a tutti gli effetti, “imposte” da ciò che avviene in altri paesi europei, strumento per tentare di raggiungere il loro stesso numero di laureati, di contrastare l’abbandono universitario, di inserire prima i giovani italiani nel mercato del lavoro.

 

Mandozzi e Buonfigli hanno ribadito le ragioni della scelta universitaria condotta sul territorio provinciale: l’accessibilità alla formazione superiore per coloro che altrimenti non avrebbero potuto permetterselo, e soprattutto la rispondenza ad “esigenze” economiche del territorio.

 

Conclusione della serata con consegna ai due accademici e a donna Romana (vedova dell’avvocato Camillo Brancaccio, ex governatore del distretto Rotary in cui rientra San Benedetto) del libro “Vele al vento”, opera di Pirò sulla storia delle barche sambenedettesi, e dei gagliardetti dei club.