Siamo favorevoli alle decisioni del Sindaco Andrenacci e di questa Amministrazione in merito alla sistemazione e riqualificazione di Piazza Garibaldi.
Non concordiamo, invece, con quello che afferma una parte politica molto vicina alle ideologie del Primo Cittadino, che si pavoneggia degli sforzi compiuti per lo sviluppo e la crescita della città. Le parole “sviluppo” e “crescita” non devono essere suoni con cui riempire i vuoti di un discorso,ma azioni concrete e tangibili.

 

La crescita che vuole Porto Sant’Elpidio meta turistica che sappia offrire servizi e divertimento, che abbia delle attrattive degne di nota lascia che i tanto invidiati 6 Km di spiaggia, vanto del paese, vadano via via perdendosi per dabbenaggine e pressappochismo.

A nulla sono valsi il piano di spiaggia e le concessioni rilasciate dall’Amministrazione uscente. Così come a nulla saranno valsi gli sforzi, quelli concreti stavolta,sempre della vecchia Amministrazione, di un lungomare che poco ha da invidiare alle più note, vicine città turistiche se nessuno si prenderà in carico la responsabilità di difendere il litorale dalla fame rabbiosa del mare, che inverno dopo inverno, ingoia metri di costa, portando via con sé anche gli sforzi, concreti anche questi, di quanti hanno investito nel suo lungomare con entusiasmo e voglia di migliorare, sempre. Quali scuse porterà l’attuale Amministrazione ai proprietari degli chalet che si troveranno anche l’inverno prossimo a fronteggiare questo fenomeno, ancora una volta da soli. Perché è vero sforzi sono stati compiuti: nello studio di possibili soluzioni, in proposte, le più tecnologiche. La cui messa in opera si rimanda di anno in anno.

 

Caro Sindaco, l attrattiva turistica di maggior importanza necessita di un ripascimento, della posa di scogliere, di attenzioni più adeguate al bene collettivo che è, ma necessita di opere di manutenzione a breve, brevissimo tempo, non in prossimità delle prossime elezioni, come si suole.

 

Caro sindaco, abbiamo cura di ricordarle che Lei non è padrone ma Custode di questa Città, quindi non vogliamo che il patrimonio pubblico che Lei gestisce debba scemare nelle sue mani, e con esso anche la buona volontà di chi si impegna seriamente nel progetto di crescita nel proprio privato, e, vista la fiducia che la classe politica Le sta togliendo di giorno in
giorno, non sarebbe il caso che, oltre allìarmata Brancaleone, anche Lei se ne torni a casa?

 

*segreteria regionale Pli