Uno su cento (nella nostra città, alla sezione 14 avevano votato solo 3 elettori). Proviamo ad immaginare  il momento magico in cui quell'unico elettore si è presentato al seggio. "Buongiorno, cerca qualcuno? E' il cognato di uno scrutatore, il nipote del presidente, il fratello del carabiniere?". "Sono un elettore". "Un elettore? E perché si è voluto disturbare, in questo giorno di festa? Come mai ha pensato di venirci a trovare?".

"Veramente vorrei votare". Pausa. "Non è possibile! Qua c'è uno che vuole votare!". Gli altri con gli occhi sbarrati per lo stupore, piegano il giornale, posano le carte da scopa. "Fallo accomodare subito. Incredibile, un elettore che vota!". Il presidente: "Gradisce un bicchiere di vino, una fetta di capocollo, un tarallo fresco?". "Ecco non vorrei disturbare…". "Ma quale disturbo! Le visite degli elettori sono sempre una gradita sorpresa, a qualunque ora del giorno. Ci mancherebbe. Intanto che prepariamo le schede, assaggi questi fichi secchi...". Secondo me, quel temerario elettore solitario è ancora lì, prigioniero del seggio, ammirato esemplare di una specie rara, inconsapevole trofeo di una democrazia battuta.

L'astensionismo referendario è un'astuzia, anzi una  "furbata"; sul piano percentuale significa fare proprio quel 25/30% d'astensionismo fisiologico che c'è in ogni elezione, annettere ai difensori della vita (in realtà sono gli altri che vogliono la vita) i pigri, gli indifferenti, i vacanzieri. Gesto legittimo ma che resta immorale tanto più su un tema etico, una sfida che avrebbe dovuto coinvolgere il meglio delle virtù cattoliche: così ridotta si dichiara per ciò che è: un segno di paura.

L'adozione di questo stratagemma, che ha portato alla sconfitta del "SI" per mancanza di quorum, denuncia la profonda sfiducia della Chiesa cattolica nei confronti del suo gregge. Non si è fidata di lasciare i fedeli soli con la propria coscienza nel segreto dell'urna temendo che il risultato provasse quel che tutti sanno: il gregge è diventato indocile e molto distratto, la sua residua religiosità conosce di rado l'impegno vero, il vincolo severo di una vita cristiana vissuta come si dovrebbe, non la frettolosa pratica dei riti ma l'esercizio alto della carità. In un libro di Ernesto Rossi ho trovato questa frase del geniale Cavour: "Ma se io non temo le lotte politiche quando siano combattute con armi legali, non posso dire altrettanto ove il clero potesse impunemente valersi delle armi spirituali di cui è investito per ben altri uffici che per far trionfare questo o quell'altro candidato.

Oh, allora certamente la lotta non sarebbe più uguale; ed ove lasciasse in questo terreno pigliar piede e assolidarsi l'uso di queste armi spirituali, la società correrebbe i più gravi pericoli". Era il dicembre del 1857. E' passato un secolo e mezzo, purtroppo siamo rimasti lì.  

REFERENDUMRIME: La samb cattolica/ riscopre il latinorum:/ la scienza è contro l'etica/ irriverente ed eretica/ eccetto l'aritmetica/ quando calcola il quorum./ Da un'idea del cardinale:/ i maschi galanti e timorati/ portano a cena fuori/ ovuli fecondati./ Nascono nuovi amori./ La samb clericale/ è aristocratica/ ma parla al popolino/ da democratica./ Scende da ville e palazzi:/ "se votate, so'cazzi"./ Mobbing spietato/ nel freezer congelato:/ un embrione eterologo/ il padre è il ginecologo/ deriso e malmenato/ dagli embrioni di Stato./ Un nuovo dubbio etico:/ sarà eugenetico/ sposare una bionda?/ E' meglio fare un bimbo/ con la sonda/ o lasciarlo nel limbo?/ Nuovo peccato:/  selezionare l'ovulo/ frugando sotto il cavolo/ oppure, scostumati,/ fabbricare provette sexy,/ con i pomi-tette./ Se un relativista/ è anacronistico/ a che evo risale/ un vescovo/ che dice drastico/ che votare fa male?