Harry Shindler presenta il suo libro "Roma ricorda i suoi liberatori"
Ascoli Piceno | L'incontro con l'autore patrocinato dalla Provincia di Ascoli Piceno sarà presso la Libreria Rinascita e l'introduzione sarà di Claudio Perini.
La copertina del libro
Il libro di Shindler è indubbiamente una pubblicazione singolare. In primo luogo perché racconta la storia di un piccolo monumento molto recente, anche se riallacciato alle drammatiche vicende della prima metà dello scorso secolo. In secondo luogo perché è scritto da un militare inglese, che ha scelto di vivere in Italia dopo aver partecipato alla seconda guerra mondiale in Nord Africa, allo sbarco di Anzio del 1944, sino allo sfondamento della linea gotica del marzo-aprile. In terzo luogo perché è scritto con una spontaneità, e talora ingenuità, che si addicono piú al linguaggio parlato che a quello scritto, pur essendo frutto di grande comprensione della causa per cui si è vissuti, di consapevolezza di non dissipata preoccupazione per il futuro.
La storia che racconta questo libro (con prefazione di Giuliano Vassalli, Presidente Emerito della Corte Costituzionale) è semplice. Essa riassume gli sforzi compiuti per ottenere una scultura commemorativa per i Caduti della liberazione di Roma del 4 giugno 1944. I militari alleati pagarono infatti un altissimo prezzo in vite umane per aprirsi un varco verso la capitale italiana. L'autore racconta che, in risposta alle sua prime proposte di realizzare questo monumento, gli veniva quasi dato del pazzo. Ci volle allora tutto il suo impegno personale, quello di Mario Gullace (figlio di Teresa Gullace, medaglia d'oro al valore civile e ricordata nel celeberrimo film "Roma città aperta") e l'appoggio di Giuseppe Mannino, allora presidente del Consiglio comunale capitolino, per arrivare al risultato del 4 giugno 2006: l'inaugurazione del cippo commemorativo in Piazza Venezia. L'autore ha voluto inoltre aggiungere alcune sue considerazioni sul significato del perdono e sui pericoli ancora possibili nel futuro.
Harry Shindler è nato a Londra. Ha prestato servizio nell'Esercito Britannico per quasi sei anni durante la Seconda Guerra Mondiale, prima in Nord Africa, poi a Napoli. Dopo aver partecipato allo sbarco di Anzio e alla liberazione di Roma (giugno 1944), si è spostato verso nord, passando per Firenze e la Linea Gotica, fino a raggiungere Trieste. Terminata la guerra è tornato a Londra, ma ha continuato regolarmente a visitare l'Italia, dove ha sposato Ida, marchigiana, morta tre anni fa. Nel 1982 si è trasferito definitivamente in Italia dove, come rappresentante dell'associazione di veterani "Italy Star Association", ha portato a termine con successo la campagna per la realizzazione di un monumento commemorativo sito in Piazza Venezia a Roma. Oggi ha un figlio e tre nipoti, tutti nati nelle Marche, e risiede a San Benedetto del Tronto.
|
17/06/2008
Altri articoli di...
Cultura e Spettacolo
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
53 anni di Macerata Jazz (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)
Ascoli Piceno
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji