“Sotto il pavé la Libertà” era il motto del ’68 francese. Pare stia diventando anche quello dell’estate 2005 sambenedettese.

Almeno a sentire quelli che… “non ne posso più di inciampare”.
Sotto il pavé la libertà, sopra (si arroventano, caldo a parte,) le polemiche (politiche).
Siamo arrivati ad una pavimentazione multistrato di nuova concezione, di ultima generazione: libertà, pavé e polemiche.
Questo spiegherebbe il ritardo nella consegna dei lavori, data l’estrema volatilità dell’elemento polemica.

Comunque sia, in questo stentato inizio di estate sambenedettese, sono i lavori peeling della città a tenere banco.
Mentre di peeling sulle spiagge e per le spiagge (concessioni a libero accesso) se ne fa poco e per le strade ancora meno.

Insomma, sempre in tema di peeling, più passa il tempo più San Benedetto cambia volto, in tutti i sensi. Turismo in primis. Nella nostra riviera è sempre meno stanziale e sempre più “mordi e fuggi”. Anzi gonfia le gomme della bici… e poi fuggi. Come dire… “Vedi Napoli e poi mori”, “Vieni a San Benedetto e poi… fuggi”, l’importante è che la frase ti rimanga in mente, ti colpisca… come un san pietrino del pavé.