Quando ci si insedia in un stanza ove si dovranno trascorrere molte ore di lavoro, confronto, riflessione,  ma anche di ansia e tensione, si tende un pò a personalizzarlo, a definire dei punti di riferimento per viverci e lavorare maggiormente a proprio agio.

 

Questo, caro Scaltritti, è lo spirito con cui ho portato nella stanza ove dovrò svolgere il mio servizio verso la comunità provinciale, due quadri che ho tenuto per anni nel mio ufficio da sindaco di Grottammare: un’immagine giovanile di Ernesto Guevara ed una piccola foto di mio padre.

 

In questo gesto non vi è certo uno “spregio per le Istituzioni” come lei sprezzantemente sentenzia. In queste immagini, che a mio parere si associano perfettamente alla foto del Capo dello Stato e al Crocefisso, già presenti nella stanza, si riassumono i valori ed i principi di onestà, giustizia, generosità e amore ai quali cerco sempre di ispirare la mia esistenza ed il mio impegno politico. Non sono simboli che evocano contrapposizioni.

 

Come Cristo, anche per i non credenti, rappresenta certamente valori di fratellanza e di amore universale, Ernesto Guevara incarna, nell’immaginario collettivo, il generoso ed estremo desiderio di giustizia e di libertà dei popoli dall’oppressione delle tirannie e della miseria.

 

Venga a vederle queste immagini, caro Scaltritti, e scoprirà che sotto l’immagine del “Che” sono riportate alcune sue affermazioni, “dobbiamo essere capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo” e “siamo realisti, per questo vogliamo l’impossibile”.

 

Queste frasi ci invitano a non discriminare nessun essere umano nel nostro impegno quotidiano e ad essere animati da grandi ideali invece che rassegnarsi all’esistente. Questi insegnamenti, uniti all’esempio di assoluto distacco da ogni vantaggio o beneficio individuale e di generosità fino all’estremo sacrificio della vita ci possono aiutare a ridare un senso ad una politica che negli ultimi decenni ha assunto invece il carattere di lotta, spesso senza principi morali, per il potere personale, la carriera, il successo.

 

Caro Scaltritti è in realtà la sua reazione che richiama una chiusura “ideologica” assolutamente anacronistica. Per affrontare le grandi sfide irrisolte che questo millennio ci consegna vi è bisogno oltre che di grandi principi ed ideali anche di una straordinaria apertura al confronto senza barriere. Se non coglie questo aspetto temo che non riuscirà ad offrire un buon servizio alla nostra comunità e, mi permetta di dire senza volontà di offesa, che non capirà neppure perché molti elettori non le hanno dato il consenso.

 

* Presidente della Provincia