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Alberto Perozzi e San Benedetto. Un legame inscindibile. Anche dopo la sua recente scomparsa.

San Benedetto del Tronto | Per il sindaco di Grottammare LuigiMerli ." Un trascinatore". Per il Cons.Ds.Gaspari. "Un libero pensatore". Per lo storico-giornalista Pino Perotti ."Allenatore di "Renato" Olivieri, un grande come lui".

di Carmine Rozzi

Da pochi giorni San Benedetto si sente un po’ più sola. O un po’ più ricca. Più sola perché gli è mancata una figura che negli anni aveva contribuito a scriverne un pezzetto di storia. Con quelle poesie in vernacolo, con quel libro “ I giorni della guerra” a ripercorrere la sua militanza di partigiano. Ma nei settantasette anni della sua vita Alberto Perozzi è stato molto di più. Giornalista, scrittore, critico, commediografo, agente turistico. Chi non lo ricorda seduto in quella immensa poltrona del suo ufficio alla Pertur a riceverti con quella stretta di mano forte, calorosa e consapevole. Ecco quindi che per quelle sue innumerevoli partecipazioni alla vità della sua città, San Benedetto si sentirà arricchita dalla sua eredità morale.
 
Lascia tre figli che hanno avuto il privilegio di avere un doppio padre. Il loro e quello di San Benedetto perché Alberto Perozzi era talmente impegnato e presente nel tessuto cittadino sotto tanti e tali molteplici avvenimenti e attività da essere considerato, a ragione, uno dei “padri” della San Benedetto post-bellica. Un libero pensatore innanzitutto che alla sua chiara e manifesta simpatia politica al Pci non cessava tuttavia di ribadirne il diritto ad esercitare una continua, vigile e attenta osservazione critica.
 
A ricordarlo ancora meglio tre persone che per motivi diversi lo hanno conosciuto o frequentato nelle innumerevoli occasioni nelle quali non faceva mancare la sua presenza. Per il Sindaco di Grottammare Luigi Merli.
“Al di là della partecipazione emotiva personale Alberto era un personaggio trascinante ed entusiasmante. Sempre di una spanna avanti. Da poeta dialettale raccontando i valori e i sapori della sua città. Con la sua scomparsa San Benedetto perde una persona dalla capacità incredibile di fare e raccontare storie. Sono personaggi che lasciano il segno e della loro scomparsa la città avverte quel senso di vuoto. Aveva una amore sconfinato per i viaggi. Una grandissima carica umana che la trasferiva a tutta la città”
 
Per il consigliere DS Giovanni Gaspari : “ Quel suo essere così estroverso, il mischiare insieme tanta passioni dallo scrivere poesie, all’impegno politico, alle attività commerciali. Un uomo che è sempre stato con molteplici aspetti un figlio del suo tempo e della sua città. Nota la sua militanza critica di sinistra. Quello che oggi potremo definire uno spirito libero della sinistra. La sua creatività, la passione che portava in ogni cosa. Con Perozzi si è perso qualcosa ma ci ha arricchito della sua presenza lasciando ricordi indelebili da chi lo ha frequentato.”
 
Mentre il collega Pino Perotti, storico riconosciuto della Samb e della storia cittadina in generale, viene a mente una tra le tante sfaccettature di Perozzi che pochi ricordano:
“ Ha amato moltissimo la sua città. E la città lo ha contraccambiato. E’ stato partigiano, poeta, commediografo, critico, agente turistico, ristoratore ma anche allenatore di calcio. Alberto allenò quello che a tutt’oggi è considerato il più grande giocatore di calcio Sambenedettese. Ovvero quel Renato Olivieri, all’anagrafe Rinaldo, ma unanimemente per tutti “Renato”. Dieci anni di serie A con la Spal, la Lazio, la Triestina. Perozzi giornalista, Vigile sanitario in Comune. Leggendario la sua vena polemica che lo accompagnerà per tutta la vita. Eppure gentile e sensibile esprimendo in poesie la sua vera natura di persona squisitamente vicino alle persone e al suo tempo.”
 
  
 

21/06/2005





        
  



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