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“La nuova bambinopoli sarà ancora un’area di interesse pubblico?”

San Benedetto del Tronto | Dubbi dall’ex consigliere regionale dei Verdi Pietro D’Angelo e dal capogruppo di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti. I nuovi gestori denunciano minacce e precisano: “tutto in regola”

di Giovanni Desideri

la nuova bambinopoli

La bambinopoli presso la pineta tra viale Buozzi e viale Marinai d’Italia a San Benedetto resterà ancora un’“area di interesse pubblico” dopo la riqualificazione in atto da parte della “Central Park Srl”, nuovo gestore del bar? Se lo chiedono l’ex consigliere regionale dei Verdi Pietro D’Angelo e il capogruppo di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti.
 
Il primo sospetta peraltro che i lavori siano iniziati senza le necessarie autorizzazioni: dal Comune e dalla Sovrintendenza ai beni paesaggistici delle Marche. Che quest’ultima autorizzazione sia richiesta è stabilito secondo D’Angelo dall’articolo 159 del Codice dei beni culturali (decreto legislativo 42/04).
 
Evio Ridolfi, amministratore della Central Park Srl, afferma da parte sua di aver seguito tutte le procedure indicate dall’amministrazione comunale e di disporre di tutte le autorizzazioni necessarie, fermo restando che la gestione dell’area viene concessa dal Demanio dello Stato e non dal Comune, tramite contratto di affitto (v. “articoli connessi”). Il canone annuo pagato dalla Central Park è di circa 9500 euro annui. Ridolfi sostiene anche di aver ricevuto delle minacce e di temere ricadute negative dal risalto dato alla vicenda.
 
Ma D’Angelo solleva anche altre questioni: sulla tempestività con cui si è pronunciata la commissione edilizia del Comune (“la domanda della ditta è stata presentata il 3 giugno, il parere è del 9, mentre normalmente i cittadini attendono dai 3 ai 9 mesi”); sul contenuto stesso del progetto e in particolare sulla realizzazione di alcuni tratti di pavimentazione in cemento.
 
Ridolfi sostiene di aver recepito anche le “indicazioni” (non vincolanti) fornite dalla Guardia Forestale: sia sui sistemi per consentire l’ossigenazione delle piante presenti alla pineta e di tutto il terreno dell’area interessata; sia sulla realizzazione delle zone in cemento (pista “baby car” o macchinine e zona per feste di compleanno e tavoli all’aperto), sotto alle quali è disposto uno strato di sabbia e un telo di nylon che rendono rimovibili i basamenti di cemento.
 
Ultime obiezioni comuni a D’Angelo e Capriotti, appunto di natura politica. I due si chiedono infatti se la manutenzione di un’area pubblica debba necessariamente essere affidata ai privati, che peraltro recintano parti di tale aree, sebbene con pali di legno alti un metro e venti, come già avvenuto in altri parchi cittadini.
 
Capriotti ha chiesto e ottenuto chiarimenti dai soci della Central Park. Nondimeno, insieme a D’Angelo, teme che l’installazione di giochi a pagamento  nella bambinopoli (gonfiabili in un’area di 9 metri per 4) accanto a quelli gratuiti esistenti (ma tutti verranno sostituiti con giochi nuovi) possa rappresentare una novità non priva di impatto sociale, rischiando di introdurre una voce in più nei bilanci familiari.

23/06/2005





        
  



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i lavori alla bambinopoli
i lavori alla bambinopoli
da sinistra Settimio Capriotti e Pietro D'Angelo

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