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Il 'Caso Ballarin' e la 'missiva scomparsa'. Tra Gabrielli e Gaspari è guerra aperta

San Benedetto del Tronto | Il consigliere del Pdl: «Negare degli atti ad un consigliere per paura di conseguenze elettorali è di una gravità inusitata. Per l'ennesima volta il sindaco ha dimostrato di non essere degno del ruolo che ricopre».

di Marco Braccetti

Bruno Gabrielli

«Se essere arroganti significa far valere i proprio diritti di consigliere comunale, ebbene sì, io sono un arrogante». Le dichiarazioni del Sindaco Giovanni Gaspari sull'ormai celebre "missiva scomparsa" (per approfondimenti vedasi gli articoli correlati) hanno - seppur in minima parte - rovinato la festa di Bruno Gabrielli (Pdl) per la vittoria alle elezioni provinciali. Rapida come un tuono dopo un fulmine è arrivata la contro-replica.

Gabrielli cita sentenze e consuetudini giurisprudenziali che indicano con fermezza che un consigliere deve avere libero accesso agli atti anche senza formulare richiesta per iscritto. «Non sono tenuto a presentare alcuna giustificazione alle mie richieste. E non ho mai avuto un atteggiamento arrogante. Se c'è un arrogante, quello è il sindaco che nega ad un consigliere uno dei suoi principali diritti».

Gaspari dice di aver tenuto in un cassetto la missiva (giunta in Municipio a fine maggio) perché non diventasse oggetto di contesa politica durante la campagna elettorale. «Un comportamento di una gravità inusitata - tuona Gabrielli - E' mio diritto avere a disposizione ogni documento, e visto che sono un politico, sono libero di farne anche un uso politico».

Un tale agire, per l'esponente del Pdl, rapprenta un vulnus nella fiducia e nella credibilità dell'Amministrazione Gaspari: «E' inaudito questo modus operandi del sindaco che di fatto esclude il Consiglio Comunale. Quante altre situazioni del genere potrebbero essere celate agli occhi dei consiglieri?».

Alla luce di queste incognite Gabrielli lancia un vero e proprio appello ai colleghi, anche quelli di maggioranza: «Non sottostate e non condividete gli abusi che il sindaco mette in atto ormai da tempo. Basta con i consiglieri-paletta, le persone non possono essere trattate come oggetti».

Gabrielli bolla con parole al curaro l'intera vicenda: «Una farsa. Una pantomima portata avanti dal Sindaco e dalla sua Segreteria per far sì che quel documento non uscisse fuori prima del ballottaggio, visto che il contenuto va a loro danno». La conclusione è dura come il marmo: «Questa è l'ennesima dimostrazione che Gaspari non è degno di ricoprire il ruolo che ricopre».

Abbiamo parlato della contesa, ma occorre concentrarci sull'oggetto del contendere: il Comune - assistito dall'avv. Luigi Romanucci - mesi fa aveva chiesto alla Corte dei Conti un parere sull'intricato ‘Caso Ballarin'. In soldoni da Viale De Gasperi volevano sapere se c'erano margini di manovra che consentissero di "aggirare" i vincoli di inalienabilità e indisponibilità dell'area dove sorge l'ex stadio. Area che San Benedetto aveva acquisito dal Demanio con un esborso di 800mila euro.

Con la missiva di fine maggio i magistrati contabili praticamente rispondono picche all'Amministrazione. Quegli sperati "margini di manovra" non ci sarebbero e l'accordo con la Fondazione Carisap sembrerebbe ormai in un vicolo cieco. Gaspari forse ha pensato che tale situazione in campagna elettorale sarebbe stata sbandierata dal centrodestra come un "fallimento" della sua Amministrazione. Per questo avrebbe deciso di tenere per sé la lettera, almeno fino alla chiusura delle urne.

Comunque sia nella mattinata di oggi (martedì 23 giugno) il consigliere del Pdl riesce ad ottenere la missiva. Grazie all' "intercessione" della dott.ssa Serafina Camastra. Il Segretario Generale ha fatto la spola tra Gabrielli e l'Ufficio del Sindaco. «Se non fossi risuscito neanche oggi ad ottenere quel documento avrei chiamato i Carabinieri e fatto partire una denuncia per omissione d'atti d'ufficio», afferma con determinazione l'azzurro.

Gabrielli esprime tutte le sue perplessità in merito alla riunione informale del Consiglio che si terrà giovedì 25 giugno alle ore 19,00. durante la quale il sindaco riferirà sui contenuti della missiva inviata dalla Corte dei Conti: «Si parlerà di aria fritta. Dopo che ho fatto scoppiare il caso Gaspari si è trovato con le spalle al muro ed è stato costretto a convocare questa riunione».

Ma di tutta questa storia - e soprtattutto delle indicazioni della Corte dei Conti - cosa ne pensa il potente presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli, il dott. Vincenzo Marini Marini? Da tempo a tal riguardo non udiamo più la sua voce. E ci piacerebbe riascoltarla.

23/06/2009





        
  



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