Il Sant’Elpidio Jazz Festival continua con un altro appuntamento impedibile. Domani sera, 26 giugno, in Piazza Matteotti, salirà sul palco un protagonista assoluto del jazz italiano degli ultimi decenni,  il maestro Franco D’Andrea, un musicista che non ha bisogno di presentazioni. La sua storia artistica, infatti, è talmente ricca, intensa, coerente, che enumerare tutte le sue collaborazioni, i suoi incontri, le opere significative non avrebbe senso, se non in una pubblicazione allargata che prendesse in esame con serietà e precisione questa carriera formidabile nella sua totalità.

 

D'altra parte, per condensare in pochi tratti e in modo significativo il suo   temperamento, la sua originalità, la sua coerenza, ci vorrebbero forse le parole di un poeta, che non usasse però termini altisonanti e astrusi, ma che parlasse il linguaggio della quotidianità disadorna, ma ricca di senso, come fa lui quando si esprime con il proprio strumento, sempre alla ricerca della poesia più asciutta e scarnificata, profondamente lirica ed elegante nell'esposizione.

 

Un linguaggio il suo radicato nella tradizione, frutto di un lavoro di sintesi che abbraccia tutta la storia del jazz, dal ragtime al free, alla musica europea ed ai ritmi africani, interpretata sempre con autentica genialità, senza allinearsi né a Bill Evans, né a Herbie Hancock, né a Bud Powell.

 

Franco D'Andrea durante la sua carriera ha suonato con i migliori musicisti italiani e con moltissimi importanti esponenti, americani ed europei, tra cui per citarne alcuni, Gato Barbieri, Lee Konitz, Steve Lacy, Pepper Adams, Dexter Gordon, Chet Baker, Albert Mangelsdorff, Max Roach, Don Byas, Joe Lovano, Hank Moebly, Paul Motian, Jean Luc Ponty, Miroslav Vitous, Bobby Watson, Kenny Wheeler, Enrico Rava, compiendo tournée in tutta Europa e in Canada, USA, URSS, Tunisia, Camerun, Giappone, Israele e Australia.

La carriera di D'Andrea è costellata anche di importanti riconoscimenti: nel 1979 e 1981 ha vinto l' "Italian Critics' Award"; nel 1982 il premio "RadioUno Jazz"; nello stesso anno è arrivato primo al referendum annuale della rivista Musica Jazz come miglior musicista italiano: negli anni seguenti gli è capitato altre quattro volte di vincere il “Top Jazz” (1984, 1985, 1986, 1987),  mentre in tre occasioni (nel 1984, 1986 e 2002) sono state le sue registrazioni a raccogliere nella stessa competizione gli allori per i più bei dischi italiani dell'anno. Dalla fine dei 1993 detiene la cattedra di Jazz presso il Conservatorio di Trento.

A coadiuvare il pianista meranese nel suo viaggio sonoro saranno i validissimi Ares Tavolazzi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria. Tema del concerto un tributo a Duke Ellington e alle splendide composizioni delle big bands della Swing era, fra gli anni '30 e '40, in una gustosissima rivisitazione di un repertorio oggi troppo spesso dimenticato.

 

La magia della grande tradizione jazz continuerà a  Porto San Giorgio lunedì 27 giugno (Piazzale ex Onpaf, Lungomare Centro) con la performance di due altri grandi interpreti, Tiziana Ghiglioni e Fabrizio Bosso, dedicata a Louis Armstrong ed Ella Fitzgerarld.