Dietro le quinte di Musicultura: intervista a Massimo Ranieri
| MACERATA - Il celebre artista ci parla della sua vita privata e delle emozioni che lo Sferisterio gli ha regalato.
di Roberta Carbonetti
Chiuse le porte di Musicultura, pronunciati i verdetti. Ma c'è ancora da curiosare un po' sui retroscena e sulle considerazioni postume degli artisti. A concedersi uno sfogo libero è Massimo Ranieri che ci ha rilasciato un'intervista dai toni informali "dietro le quinte" del festival.
Arriva in splendida forma allo Sferisterio e si presenta sul palco con fare deciso mitigato dal consueto sorriso, elegantissimo e scherzoso durante l'esibizione con Noa. "Non posso certo lamentarmi" afferma rispondendo ad un'osservazione sul suo aspetto solare, "Sto vivendo un periodo eccezionale, un periodo di equilibrio in cui non manca proprio nulla, neppure l'amore che da un po' è arrivato ad allietare ulteriormente la mia vita. E poi l'equilibrio interiore si vede anche all'esterno, come dicevano un tempo... mens sana in corpore sano, no?!"
Alle domande su Musicultura risponde con allegro trasporto: "Musicultura è un'arena priviliegiata, fatta a pennello per la valorizzazione della buona musica. Io torno allo Sferisterio dopo due anni. Questo posto meraviglioso, che tra l'altro mi ha tenuto a battesimo come regista lirico di "Cavalleria rusticana" e "Pagliacci", emoziona sempre. L'occasione attuale mi riporta al mio ambito, la musica popolare e d'autore, ma va anche oltre, lasciando largo spazio alla contaminazione, aspetto fondamentale che sento molto vicino alla mia persona e al mio modo di fare musica".
Si svela ottimista Ranieri dichiarando che "Per i giovani che fanno con impegno della musica vera c'è senz'altro posto nel panorama nazionale e Musicultura ne è stata e ne è una valida dimostrazione, oltre a rappresentare un buon trampolino di lancio".
Conclude l'intervista con un augurio ai nuovi artisti e sottolineando: " La musica popolare è importante, per me le radici sono fondamentali, ma il legame con la cultura napoletana non m'impedisce di sentirmi cittadino europeo anzitutto ed italiano subito dopo. Bisogna tenere conto degli orizzonti che si allargano!"
Se ne va poi svelto e indaffarato, al fianco della sua manager, seguito da uno stuolo di giornalisti e di fans.
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27/06/2005
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