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Chiusura alla grande sulle note del sax di Cafiso

Sant'Elpidio a Mare | Sarà il giovane sassofonista Francesco Cafiso a chiudere, domani sera, l'edizione numero sei del Sant'Elpidio Jazz Festival

 
Si conclude domani sera la sesta edizione del Sant’Elpidio Jazz Festival, una rassegna che ha avuto il pregio di disegnare un programma quale poche altre rassegne nelle Marche possono vantare, diventando un contenitore pieno di appuntamenti importanti per recuperare e rilanciare il jazz come musica di interesse ormai non più minoritario e come invito ai giovani ad accostarsi sempre più numerosi a uno dei generi musicali più significativi del Novecento, ricco, ancor oggi, di forti emozioni.
 
La forte identità che ha acquisito la rassegna in questi anni nello scenario musicale italiano, ne evidenziano l’innovativa efficacia culturale, ponendosi come nuovo tracciato musicale per l’intera nostra regione, in grado di avvolgere il suo numeroso pubblico in una sfera di suoni, in un insieme di quadri dipinti sulla stessa tela tesi ad  aprire uno spazio all’immaginazione e ad accrescere la realizzazione di una coscienza più profonda e più attenta al valore ed al ruolo che la musica moderna ha avuto nello sviluppo culturale della società moderna.
 
Dopo i concerti di maestri come Tom Kirkpatrik,  Miroslav Vitous, Ramberto Ciammarughi, Fabrizio Sferra, Franco D’Andrea, Ares TAvolazzi, Massimo Manzi, Enrico Pieranunzi in duo con Rosario Giuliani, Barbara Casini, Fabrizio Bosso e Tiziana Ghiglioni, ma anche di giovani talenti come Marco Pacassoni e Daniele Di Gregorio, che hanno permesso di ripercorrere la storia del jazz dalle sue origini fino alla fase più sperimentale ed elettronica, il festival  si conclude anche quest’anno alla grande: sul palcoscenico elpidiense salirà infatti il ragazzo prodigio del jazz contemporaneo, il sassofonista Francesco Cafiso, un vero inspiegabile fenomeno del jazz, che, a sedici anni, si sta già conquistando una fama planetaria.
 
Nei pochi anni di attività, moltissimi sono stati i musicisti di rilievo con cui ha collaborato, sia  stranieri tra cui Kenny Wheleer, Garrison Fewell, Cassandra Wilson, Roy Hargrove, Bob Wilber, Henry Hallen, Joe Cohn, Joel Forbes, Chuck Riggs, sia italiani come Enrico Rava, Andrea Pozza, Gianluca Petrella,  Marco Tamburini, Stefano Di Battista, Doctor 3, Pietro Tonolo, Massimo Moriconi, Irio De Paula, Fabrizio Bosso, Stefano Bollani, Ares Tavolazzi, Massimo Manzi, Renato Sellani, Daniele Scannapieco, Nico Menci, Romano Mussolini, Nico Gori, Antonio Ciacca ecc. Tutti sono rimasti incantati di fronte ad una tecnica tanto cristallina, ad un fraseggio inaspettatamente maturo, alla fedeltà ad un linguaggio jazzistico così autentico.
 
Decisivo è stato il suo incontro durante il Festival jazz di Pescara del 2002 con Wynton Marsalis, che da allora non perde occasione per farlo suonare sui prestigiosi palchi  delle più grandi città d’Europa e d’America. Del gennaio 2004 è la sua partecipazione all'annuale Convention degli educatori di jazz (I.A.J.E.) a New York durante la quale riceve l'International Jazz Festivals Organization Award davanti ad un’immensa platea di maestri e musicisti.
 
Nella stessa occasione, per Umbria Jazz, suona accompagnato da un trio eccezionale: James Williams, Ray Drummond e Ben Riley. Tra il pubblico, ad ascoltarlo, sono presenti personaggi di spicco del jazz internazionale come  Percy Heat, Clark Terry, Phil Woods, Tony Bennett, George Wein, Jamey Aebersold e molti altri.  E’ stato anche chiamato presso l’Istituto Italiano di Cultura per un duo con il grande pianista Danilo Rea.
 
Recenti sono i suoi trionfi al New Orleans Jazz Festival e al Melbourne Jazz Festival, dove ha riscosso un successo di pubblico e di critica straordinario.
 
Il concerto di questa sera, che si presenta travolgente ed entusiasmante, sarà dedicato al sassofonista Charlie Parker,  “The bird”, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, in duo con il pianista di grande talento Riccardo Arrighini.

29/06/2005





        
  



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