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“Così il sindaco mi ha offerto la presidenza del consiglio”

San Benedetto del Tronto | Intervento del capogruppo della Margherita Antimo Di Francesco

di Antimo Di Francesco*

Antimo Di Francesco

Dopo aver preso visione della risposta scritta del sindaco Martinelli in relazione alla interrogazione inoltrata dal gruppo di AN al capo dell’amministrazione in riferimento alla offerta della presidenza ad un uomo della Margherita ovvero il sottoscritto, debbo ritenermi nel modo più assoluto non  meravigliato dal contenuto della nota in risposta, e presumevo che il Sindaco avrebbe in parte aggiustato il tiro.
 
È bene fare alcune puntualizzazioni doverose e che si faccia ampia luce e chiarezza su questa “storiella politica” che potrebbe assumere con le debite strumentalizzazioni, che non mancano di certo, una connotazione difforme dalla oggettiva realtà.
 
Il giorno seguente il fatidico consiglio comunale rovente del 2 maggio,  terminato oltre le 2,00 di notte con il voto trasversale dei tre consiglieri comunali De Vecchis, Rossi, Ursini di AN congiuntamente alle forze di opposizione per la controversa questione sulla vendita delle scuole, la mattina seguente  il sindaco  mi fece cercare e mi chiese di incontrarci perché mi doveva parlare con estrema urgenza.
 
All’incontro  il sindaco mi fece una proposta ben precisa chiedendomi se poteva interessarmi  il ruolo di presidente del consiglio comunale quale figura istituzionale garante dell’intero consiglio comunale perché il lavoro svolto dal presidente De Vecchis non era soddisfacente e volle sapere  cosa ne pensassi in merito; io rimarcai il fatto che anche la minoranza non si sentiva tutelata nelle sue prerogative e nei suoi diritti avendo avuto negli ultimi consigli comunali parecchi dissidi e diatribe durante lo svolgimento  dei medesimi con il presidente De Vecchis.
 
Mi chiese altresì il sostegno degli altri due colleghi consiglieri della Margherita per sfiduciare De Vecchis e per votare la mia persona che peraltro non sarebbe  stata  mai  sostenuta dai tre summenzionati consiglieri di Alleanza Nazionale fra i quali  il collega presidente Giorgio De Vecchis.
 
Alla mia domanda successiva rivolta al sindaco in merito a una eventuale proposizione di una mozione di sfiducia da parte dei tre consiglieri di AN supportata dalle forze di opposizione, il sindaco mi rispose che i componenti della Margherita avrebbero dovuto dargli un aiuto (ecco perché dissi a tempo debito che la Margherita non avrebbe lanciato il salvagente a questa maggioranza), perché l’equazione matematica è molto semplice: con il voto contrario della Margherita insieme alla minoranza “tutta” considerando oltretutto i tre consiglieri di AN che avrebbero votato con l’intera opposizione non sarebbero di certo mancati i numeri utili per una mozione di sfiducia o per paralizzare l’attività amministrativa del consiglio comunale.
 
Dal mio canto, sin da subito gli manifestai le mie perplessità  e l’assoluta contrarietà del partito della Margherita per  questa offerta ringraziandolo di aver pensato alla mia persona per ricoprire un ruolo di prestigio.
 
Avrei potuto fare lo sgambetto al sindaco facendomi eleggere presidente del consiglio per poi votare insieme alle forze di opposizione più i tre di AN  una mozione di sfiducia che avrebbe sciolto il consiglio comunale, ma avendo rispetto per le istituzioni e anche per i colleghi consiglieri tutti a prescindere dalla appartenenze politiche non mi sarei mai permesso anche per rispetto di una etica politica alla quale non rinuncio nel modo più assoluto.
 
Sarebbe stato un gioco da ragazzi se avessi voluto comportarmi furbescamente! Potevo rappresentare  il detonatore finalizzato alla deflagrazione della giunta Martinelli! Ma non l’ho fatto perché mi reputo una persona  leale! Le partite si vincono sul campo e non nella stanza dei bottoni!
 
Mi auguro che il sindaco abbia il coraggio di non avere paura, e che si assuma le responsabilità politiche nei confronti della sua maggioranza per le iniziative politiche  che egli stesso intraprende senza peraltro l’ausilio dei componenti dei partiti della sua maggioranza.
 
Quanto affermato in questo comunicato è oltremodo  sostenuto da una semplice logica matematica comprensibile anche ai neofiti della politica e supportato dai numeri che anche in politica non rappresentano una opinione bensì una certezza sei si vuol governare.
 
Un ultima domanda sorge spontanea: ma le fantomatiche ripercussioni amministrative declamate a più riprese dal sindaco all’indomani del consiglio comunale del 2 maggio?

*capogruppo Margherita nel consiglio comunale di San Benedetto del Tronto

29/06/2005





        
  



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