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Una sala operativa per la protezione civile anche a San Benedetto

San Benedetto del Tronto | Inaugurazione e convegno sul Piano di emergenza comunale il 18 giugno con la partecipazione di Guido Bertolaso

di Giovanni Desideri

da sinistra, Buonfigli, Latini, Mozzoni

Dopo il Piano di emergenza comunale adottato dalla giunta comunale lo scorso 29 dicembre, San Benedetto avrà una propria sala operativa per la protezione civile, presso il Palazzetto dello sport “Speca”, lato sud ovest pian terreno, con ingesso autonomo. Sarà punto di riferimento per la città e l’intero suo comprensorio, luogo di allestimento dell’unità di crisi in caso di emergenza, e di ammassamento forze, risorse e tendopoli. All’interno nove postazioni, ognuna per un responsabile ai diversi aspetti della sicurezza (dai “mezzi e materiali”, alle “telecomunicazioni”, ecc), in collegamento costante con la sala operativa della protezione civile regionale.
 
A breve verranno decise le forme e le modalità per la costituzione del gruppo comunale di protezione civile, aperto all’opera di associazioni di volontari. Dell’unità di crisi che viene formata in caso di necessità fanno parte naturalmente anche alcune figure istituzionali: il sindaco, il responsabile della protezione civile, il comandante della polizia municipale, il rappresentante dei carabinieri, i responsabili di funzione del gruppo.
 
Per il futuro più o meno immediato si conta anche di individuare uno spazio adatto come postazione di arrivo e partenza per un elicottero, più vicino al Palazzetto rispetto a quello attualmente usato presso lo stadio per il trasporto di pazienti all’ospedale regionale.
 
Il Piano di emergenza prevede che gli addetti predispongano e mantengano aggiornate tutte le informazioni sul territorio, utili in caso di emergenza: monitoraggio, ma anche esercitazioni, in modo tale che sia gli addetti ai lavori sia la stessa popolazione sappiano esattamente cosa fare in caso di necessità.
 
Alla sua realizzazione ha lavorato un gruppo interno all’amministrazione comunale, che ha impegnato più settori, cui è andato il ringraziamento dell’assessore all’ambiente e alla protezione civile Ruggero Latini. Gruppo coordinato dall’ex responsabile della protezione civile regionale Riccardo Paganelli (seguito il metodo “Augustus”, preferito all’altro disponibile per questo tipo di attività, denominato “Mercurio”).
 
L’inaugurazione della sala operativa sabato 18 giugno alle 12,30. Dalle 9, invece, presso l’auditorium della biblioteca comunale, un convegno per la presentazione del Piano di emergenza, dal titolo “La pianificazione nel sistema di protezione civile”, con la partecipazione tra gli altri di Guido Bertolaso, capo del dipartimento di protezione civile (presso la presidenza del consiglio dei ministri). Le due iniziative, convegno compreso, hanno comportato una spesa di 50 mila euro, tra fondi regionali e comunali.
 
Dopo i saluti del sindaco di San Benedetto Martinelli, del presidente della Provincia di Ascoli Rossi, e dello stesso Bertolaso, ci saranno gli interventi di Titti Postiglione (responsabile piani di emergenza dipartimento protezione civile, sul tema “Previsione e prevenzione dei rischi”) e Pierpaolo Tiberi (responsabile previsione, prevenzione, pianificazione e volontario protezione civile della Regione Marche: “Scenari di rischio nel territorio regionale”).
 
E ancora, di Stefano Babini (dirigente settore genio civile e protezione civile della Provincia, “Il ruolo della Provincia nel sistema di protezione civile”), Fausto Mozzoni (responsabile servizio protezione civile città di San Benedetto, “Relazione generale del Piano comunale di emergenza”), Cesare Buonfigli (responsabile servizio gestione e controlli ambientali della città di San Benedetto, “Metodiche ed aspetti cartografici del Piano comunale di emergenza”). Coordinatore degli interventi l’assessore Latini.
 
Lo stesso Latini, insieme a Mozzoni e Buonfigli, ha presentato la duplice iniziativa stamattina nella sala giunta del Comune. “Secondo la legge i piani dovevano essere approntati da una decina d’anni – ha riferito Latini – motivo per cui la Regione stanziava di anno in anno cifre variabili. Confidiamo di far conoscere il Piano ai cittadini, anche attraverso i comitati di quartiere e in particolare a quelli di Porto d’Ascoli, per il problema del rischio esondazione del Tronto ancora non risolto.”

03/06/2005





        
  



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