La sconfitta di Pescara ha aperto alcune falle nella tifoseria. Se la più parte ha apprezzato la condotta complessiva di gara della squadra a Pescara, una minoranza non ha digerito alcune cose e così ha deciso di portare avanti la sua protesta.
Due  episodi da sottolineare . Il primo  avvenuto al Riviera, ptoragonista involontario Massimo De Amicis,  preso di mira da alcuni tifosi presenti allo stadio.  Al capitano si imputa uno scarso  impegno a Pescara non paragonabile, ad esempio, a quello che Palladini, sambenedettese, ha fatto con la maglia del Pescara. De Amicis è salito in macchina ed è andato via.

L'altro episodio riguarda un esposto che alcuni tifosi avrebbero deciso di presentare alla Magistratura. In questo documento si metterebbe in risalto la brutta partita diretta dall'arbitro Giannoccaro di Lecce, che ai tifosi ha ricordato quel Moreno che l'Italia si è trovato di fronte ai recenti campionati del Mondo.
I tifosi hanno passato in rassegna la partita ed avrebbero allegato all'esposto la cassetta dell'incontro.

Secondo i tifosi, che si ritengono danneggiati avendo pagato un biglietto, l'arbitro avrebbe commesso degli errori grossolani, dal rigore non concesso ai gol non convalidati ai tanti fuorigioco fischiati, che avrebbero compromesso il risultato finale.