Nel corso di un'assemblea pubblica si è tornati a parlare del futuro del nido
Sant'Elpidio a Mare | I consiglieri di minoranza si faranno portavoce delle istanze dei genitori. "Lotteremo per difendere la struttura fino a che potremo"
di Stefania Ceteroni
L'assemblea pubblica che si è svolta ieri sera a Casette d'Ete ha fatto emergere - se ancora ve ne fosse bisogno - tutto il malessere che stanno vivendo i genitori dei bambini che frequentano il nido in vista della razionalizzazione della struttura.
Un malessere che è tornato a galla, più vivo che mai, in occasione di un incontro nel corso del quali le forze di minoranza hanno colto l'occasione per manifestare il loro pensiero in merito ad una vicenda che è stata definita, senza mezzi termini, come "...il primo di una lunga serie di tentativi di smantellare i servizi nel territorio".
Una politica, questa, "...che ben si confà al centro destra ma alla quale noi ci opporremo fino a che avremo forza".
Da qui l'impegno di portare avanti la lotta per la difesa del nido - affinchè il servizio resti garantito così com'è - nelle sedi istituzioni che sono proprie dei consiglieri di minoranza.
Tra i vari aspetti che sono emersi - dalle rette per i non residenti all'orario, dal trasporto a tutto il resto - su un punto ci si è soffermati con forza.
"Ci lascia allibiti vedere che ne' il vice sindaco Franco Lattanzi ne' gli altri consiglieri di maggioranza che sono originari di Casette prendano posizione in merito al problema. Quando abbiamo incontrato sindaco e vicesindaco, quest'ultimo non ha aperto bocca", hanno osservato i genitori.
Nemmeno a dirlo, è arrivato il rilancio dei consiglieri che hanno chiesto a gran voce di conoscere il pensiero dei colleghi di maggioranza provenienti dal territorio di Casette.
La seduta si è sciolta formulando alcune proposte che i consiglieri di minoranza, dopo aver raccolto le osservazioni dei genitori, presenteranno formalmente agli amministratori.
Innanzitutto la proposta di fondo è quella di non toccare i servizi mantenendo gli orari così come sono ora, sia al capoluogo che a Casette d'Ete. Per garantire piena funzionalità della struttura si è suggerito di ospitare altre attività ma non a sostituzione di quella del nido quanto a completamento, sommandosi ad essa. Quanto alla questione della presenza di bambini che non provengono dal territorio comunale si chiede concertazione con i comuni limitrofi.
In conclusione, rimodulare il servizio va pure bene, può anche andare bene una gestione manageriale, ma purchè le caratteristiche attuali del servizio offerto non vengano toccate e non vengano lesi gli interessi della cittadinanza, nel caso specifico di chi lavora.
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30/06/2005
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