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I NERKIAS in un nuovo ed indedito spettacolo interamente dal vivo

| MONTICELLI - Concerto evento sabato 5 giugno per la XXV Festa di Monticelli

Il concerto dei Nerkias alla Festa di Monticelli

La XXV Festa di Monticelli giunge al suo apice: gli appuntamenti di rilievo saranno nel pomeriggio di sabato 5 giugno, la Gara di Pittura estemporanea dove è prevista la partecipazione di oltre 100 bambini e ragazzi ed il concerto dei “Nerkias” la sera, mentre domenica il clou con la VIII Giostra Cavalleresca di Monticelli nel pomeriggio ed in serata, il grande concerto dei Cugini di Campagna al termine del quale ci sarà l’estrazione della ricca sottoscrizione a premi.

Grande attesa per il nuovissimo concerto che il gruppo ascolano porterà in scena sul megapalco preparato in Via dei Frassini. I Nerkias sono già intervenuti a Monticelli lo scorso 21 maggio quando, insieme ad altri gruppi che si esprimono in vernacolo, hanno partecipato alla serata dedicata al patrono della Diocesi e Città, S.Emidio, presentando l’inedita canzone “Santa Middie” che è entrata a far parte del loro repertorio e che ripresenteranno anche sabato sera insieme ad altri loro successi “storici”.

Pier Paolo Piccioni, vocalist del gruppo, sul giornale “Festa Insieme”, preparato dal Comitato Festeggiamenti per presentare le iniziative della XXV Edizione, ha risposto ad alcune domande per presentare (a quei... due o tre ascolani che non la conoscessero) la storia del gruppo e le novità dello spettacolo di sabato sera.

 Come è nata l’idea di fondare un gruppo e soprattutto quali sono stati i momenti più importanti che hanno caratterizzato la vostra storia?
 L’idea del gruppo ci è venuta sui banchi di scuola, nel lontano 1983. Frequentavamo la stessa classe del Liceo Scientifico e durante gli intervalli, ma anche (se non soprattutto) durante le ore di lezione, ci scambiavamo idee per le nostre canzoni sotto forma di bigliettini che, alla bisogna, andavano ingoiati senza indugio. All’inizio la produzione musicale era improntata soltanto su cover, alcune delle quali erano tradizionali canzoni ascolane, ma il nostro repertorio comprendeva pezzi di autori italiani come Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Luca Carboni. Nel 1986 abbiamo inciso la prima cassetta contenente anche canzoni nostre, tutte rigorosamente in dialetto. Abbiamo continuato così fino alla fine degli anni ’80, quando c’è stato un periodo di black-out dovuto principalmente agli impegni universitari, militari e familiari dei componenti del gruppo. Nel 1996 il professor Giovanni Travaglini ci ha convocato “obbligandoci” quasi a scrivere una canzone per il 1° Festival della Canzone Ascolana. E’ venuta fuori la canzone “L’asculà” con la quale abbiamo vinto il concorso. L’anno dopo abbiamo bissato il successo con la canzone “Ascoli regina”. Nel 1997 e 1999 sono usciti due CD ufficiali composti di canzoni tutte nostre, prodotti da un’etichetta indipendente, nel 2002 il CD di “Cuore bianconero” (inno dell’Ascoli) e la videocassetta tratta dallo spettacolo “Mmazza mmazza seme tutta ‘na razza” portato in scena al Ventidio Basso. Ora stiamo pensando a un DVD dello spettacolo “La mmidia è ‘na cerpa”, messo in scena al Ventidio nel gennaio scorso per chiudere la tournée del 20° anno di attività del gruppo.
Voi avete da sempre cantato in  dialetto. Molti lo considerano ormai una cosa superata e negativa. Cosa rappresenta questo per voi? Pensate che l’uso del dialetto debba essere riscoperto o abbandonato?
Il dialetto è una cosa limitata nel caso in cui si conosca solo quello, altrimenti è un notevole valore aggiunto nella cultura di un individuo. In un periodo in cui si sente parlare della globalizzazione il dialetto ci aiuta a rimanere ancorati alle nostre radici. Siamo convinti che l’individualità di un popolo non vada persa, e il dialetto è l’espressione più sincera dell’individualità di un popolo. Poi per poter comporre canzoni in dialetto è necessario avere una conoscenza approfondita delle parole, il cui significato spesso è legato a episodi di vita quotidiana agreste o cittadina.
Ci saranno delle novità nello spettacolo che proporrete a Monticelli il 5 giugno?
Come abbiamo già fatto nello spettacolo dello scorso anno, recupereremo alcune delle nostre vecchie canzoni. Diversamente dallo show del 2003, poi, che aveva sonorità rhythm & blues e swing che mettevano in risalto l’orchestralità dei 23 elementi presenti sul palco, quest’anno abbiamo progettato uno spettacolo più rockettaro, motivo per il quale si è abbassata l’età media della band, che tra l’altro comprende anche tre musicisti di Monticelli.
Cosa si prova a suonare nel quartiere dove sei cresciuto, in modo particolare poi quest’anno che si festeggiano i 25 anni di festa?
Da anni il gruppo cullava l’idea di suonare qui a Monticelli e siamo molto contenti che accada in un momento in cui proponiamo uno spettacolo sanguigno interamente dal vivo. Per quanto mi riguarda personalmente sono onorato di cantare nel quartiere dove ho vissuto dai 16 anni in poi e dove ancora vive la mia famiglia di origine, di fronte ad una platea che ogni anno cresce sempre di più e che ha fatto della festa di Monticelli uno degli eventi più importanti della città. A nome di tutto il gruppo devo inoltre ringraziare il Comitato Festeggiamenti che - pur avendoci imposto comprensibili “paletti” espressivi che peraltro verranno regolarmente disattesi - ci ha voluto alla festa di Monticelli. E’ un vero atto di coraggio, fatto da uomini che hanno sicuramente del fegato.
Continua intanto, a Monticelli, con grande successo lo stand della IX Sagra del Baccalà con i vini delle ditte Velenosi e Vini Marche, la pesca di Beneficenza, il gioco del “48”, il gioco delle freccette e dell’Altezza è giusta. Si potrà anche visitare la mostra fotografica di Gabriele Viviani, “Tè con le pietre”, dedicata a Madre Teresa di Calcutta ed allestita nel teatro parrocchiale dei Ss. Simone e Giuda.

Tutte le informazioni della Festa sul sito: www.parrocchiamonticelli.org

04/06/2004





        
  



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