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"Sì alla metropolitana di superficie no all’arretramento della A14"

Ascoli Piceno | Legambiente Ascoli Piceno chiede politiche di sostenibilità nel sistema dei trasporti

 
Il dibattito sull'arretramento dell'Autostrada A14 e sulla  3° corsia ripropone la questione della compatibilità tra sviluppo economico e tutela ambientale. Per noi - scrive Legambiente Ascoli Piceno in una sua nota- il dibattito sull'arretramento dell'Autostrada è una occasione per ribadire la necessità di promuovere un modello territoriale che, proprio nel rispetto dell’ambiente, delle sue risorse, delle sue culture, trova le ragioni del proprio benessere.
 
Fermo restando che anche la A14 è diventata ormai inadeguata e pericolosa, il suo arretramento e la realizzazione di nuove strade e autostrade è in fondo la risposta più facile per risolvere il problema, una risposta che però non tiene conto del fatto che più strade e autostrade si costruiscono, più il traffico privato aumenta. Se continuiamo a realizzare strade, il volume di traffico non potrà che aumentare.
 
La strategia vincente è invece quella di realizzare le infrastrutture veramente utili, e applicare una politica di decongestionamento delle strade principali a favore del trasporto pubblico su gomma e ferroviario. Meglio dunque realizzare una importante strada di collegamento come la Mezzina, e migliorare il collegamneto Ascoli-Teramo, piuttosto che ipotizzare un costosissimo arretramento della A14 che consenta di ricongiungersi con la A24.
 
Infatti sono anche e soprattutto i costi, oltre al grandissimo impatto ambientale, che rendono l'ipotesi dell'arretramento un'ipotesi insostenibile. Si calcola che l'eventuale arretramento dell'Autostrada verrebbe a costare la somma incredibile di circa 10 miliardi di euro.
 
Questo significa che il nostro territorio dovrebbe sobbarcarsi una spesa enorme che andrà a gravare per decenni sui bilanci delle Amministrazioni. Occorre invece investire su altri settori di punta per lo sviluppo, come ad esempio il turismo eco-compatibile, per rilanciare veramente il territorio piceno. Inoltre, per quanto riguarda il trasporto merci, richiediamo una strategia che, disincentivando il trasporto su gomma,  lo dirotti su rotaia e sulle rotte marittime.
 
Da 30 anni Governi e Amministratori rincorrono ipotesi localistiche che aggiungono strade a strade in assenza di una visione di sviluppo sostenibile del territorio e della mobilità. Nel nostro territorio, l'ipotesi più grave tra tutte è l’ipotesi di arretramento della A14. Ciò significherebbe compromettere per sempre il vero tesoro del Piceno, del Fermano e di tutta la Regione Marche: la peculiarità storico-paesaggistica, i caratteri fisici e orografici, la struttura insediativa e l’economia di tutto l’entroterra.
 
Per fare soltanto un esempio, un'opera di questo genere distruggerebbe irrimediabilmente il bellissimo paesaggio della Valdaso, con i suoi meravigliosi frutteti e le sue meravilgliose colline. Per questo siamo nettamente contrari all’arretramento dell'autostrada. 
 
Da più di vent'anni si parla di “autostrade del mare”, ma ancora i governi regionali e locali non prendono i dovuti provvedimenti. Si tratta di una viabilità alternativa riproposta da numerosi studi e inchieste e dalla stessa Comunita’ Europea (che ha autorizzato la spesa di 240 milioni di euro in tre anni per incoraggiare il trasferimento merci dalla strada alle rotte marittime).
 
Dirottare parte del traffico su gomma su rotaia e via mare significa elaborare una strategia alternativa di tutta la mobilità per riportare i volumi di traffico su gomma a livelli più umani e ragionevoli.
Tale progetto è realizzabile con investimenti meno dispendiosi e più produttivi nei settori delle ferrovie (incremento e messa in sicurezza della rete ferroviaria), della cantieristica e della portualità. Contestualmente, si realizzerà la salvaguardia e la protezione di tutto il territorio a tutela del turismo di qualità  e nel rispetto della vocazione storico-paesaggistico-culturale di tutto il territorio regionale.
 
Per quanto riguarda il traffico su rotaia, va ricordata la sottoutilizzazione della ferrovia, le cui linee esistenti possono, adeguatamente regolamentate, incrementarsi di oltre 100 treni al giorno. Si ripropone inoltre l'elettrificazione della tratta ferroviaria Ascoli-Porto d'Ascoli e la realizzazione della metropolitana di superficie sulla tratta Ascoli-PortoS. Elpidio, con conseguente riduzione dei tempi di percorrenza e aumento del numero di fermate.

04/06/2005





        
  



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