Stoppato il rimpasto di Giunta è scoppiata la pace armata
San Benedetto del Tronto | Da Forza Italia segnali di pace al Sindaco e agli alleati.
di Franco Cameli
Punto e capo. A palazzo è vietato pronunciare la parola rimpasto. Chiedere a un consigliere di maggioranza delucidazioni sulle manovre per la verifica si corre il rischio di essere scambiati per alieni. Questo succede in comune da un paio di giorni. Il Sindaco poi, è tranquillo più che mai, sapendo che per un po' potrà dettare le condizioni.
Che cosa è successo?
E successo che i partiti, dopo tre mesi di manovre segrete (diciamo... quasi segrete), stavano portando a Martinelli le proposte con la rosa dei nomi per il cambio di alcune deleghe e alcuni dirigenti. Ma è scoppiata la bomba Rosini/Baiocchi (cioè quelli che spingevano più di tutti per la verifica) che, facendo saltare il Consiglio, hanno creato il terremoto. Un terremoto che ha scompaginato gli accordi presi tra le forze politiche.
Tutti hanno fatto tre passi indietro mandando alle ortiche il rimpasto. E dopo la riunione a casa degli azzurri, conclusa a vino e tarallucci al Minigolf, tutto sembra volgere al meglio. Sintonia con il Sindaco e volontà di recuperare i consiglieri Vincenzo Rosini e Francesco Baiocchi.
A sentire le dichiarazioni ufficiali del coordinatore azzurro, Paolo Forlì, e di altri esponenti (rilasciate in modo non ufficiale) questa maggioranza "sta andando meravigliosamente bene".
Mettiamola così: è una pace armata. Perché? Perché se non ci fosse stata di mezzo la sconfitta alle amministrative di Grottammare c'era una corrente oltranzista pronta a firmare la mozione di sfiducia al Sindaco, nel caso non avesse accettato il rimpasto. Questi, però, si sono tirati indietro, quando si sono resi conto che andare a votare a primavera 2004 per le amministrative avrebbe significato sconfitta certa.
Il sindaco, perciò, sta tranquillo e beato. Gli scontenti ci sono: c'erano prima del voto sul Bilancio 2002 (insieme al capo dei bastian contrari, Vincenzo Rosini, si presentarono anche un Udc, due di An e un Lista Martinelli, che misero il primo cittadino con le spalle al muro: "O firmi per il rimpasto o non votiamo il Bilancio e ti mandiamo a casa"). Gli scontenti ci sono stati anche il giorno del voto sul Bilancio 2003, quando si presentarono di nuovo da Martinelli (il capo era sempre Rosini, con alcuni volti nuovi. Ma sempre con le stesse richieste). E adesso Rosini se ne starà con le mani in mano o servirà la fredda vendetta? Ma che politica è questa?
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04/06/2003
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