Il dibattito alimentatosi in consiglio comunale in merito alle varianti allo strumento urbanistico è destinato a restare d'attualità.

Ad alzare i toni è il capogruppo dei Democratici di Sinistra, Aronne Perugini, che torna sull'argomento ponendo degli interrogativi piuttosto chiari.

La questione è legata a tre delibere adottate in consiglio che "permettono ad imprese di costruire su zone agricole in variante allo strumento urbanistico", chiarisce Perugini.

"Peccato che queste varianti, secondo il dettato legislativo e secondo indirizzi della provincia, siano possibili solo ad alcune condizioni, prima tra tutte che nel comune dove sono insediate le imprese non vi siano aree urbanizzate destinate ad attività produttive".

Ed è proprio qui il punto.

"Secondo quanto rivelato dal presidente del consiglio, tutto ciò è stato possibile perché la provincia è in possesso di una dichiarazione della ditta che sta realizzando il Villaggio del Lavoro con la quale si attesta che non vi sono, all'interno del villaggio stesso, aree industriali usufruibili dagli imprenditori". Un fatto, questo, che Perugini definisce grave. "Com'è possibile che non vi siano più aree disponibili all'interno dei circa 130 ettari di lottizzazioni?", si chiede il capogruppo diessino, "Perché l'amministrazione da una parte vanta l'importanza di tale iniziativa poi arriva a dichiarare che non ci sono aree disponibili? Perché prima si decide di dare vita ad una enorme zona industriale poi si permette, con provvedimenti ad hoc, di realizzare nelle località più disparate compromettendo ulteriormente il già tanto vituperato territorio veregrense? La ditta non ha nulla da dire a tal proposito?".

Ma Perugini parla anche di conseguenze dal lato politico, con "profonde disuguaglianze ed ingiustizie creando cittadini privilegiati".

Ed il ruolo della provincia sarebbe, secondo Perugini, fondamentale.

"Come è possibile che gli amministratori provinciali non conoscano il Villaggio del Lavoro?", si chiede in attesa di risposte.