La Regione Marche e la Provincia di Ascoli, organizzano al Palazzo dei Congressi la Prima Conferenza Regionale sull'Immigrazione. La manifestazione inizia alle ore 9.30 di sabato, si conclude dopo le ore 21 con la Serata multietnica. L'iniziativa è stata illustrata dal presidente della Provincia, Pietro Colonnella, dall'assessore regionale all'Immigrazione, Ugo Ascoli, dal presidente del Consiglio provinciale, Ubaldo Maroni, dall'assessore alle Politiche Sociali della Provincia, Patrizia Rossini,  dalla collega all'Immigrazione del Comune, Gabriella Ceneri, e dal coordinatore del Centro Polivalente Provinciale per Immigrati, Omar Khattab Hussein. Gli extracomunitari residenti sono diventati una ricchezza per la collettività, trovano facilmente lavoro, ma hanno difficoltà a possedere una casa.

"Quella di sabato -ha detto Colonnella- è la prima conferenza sull'immigrazione realizzata con la LR 2/98. Va in porto a compimento di un lavoro riconosciuto dalla Regione a da una comunità sempre più attiva. I nostri immigrati sono impiegati nel commercio, nei servizi, in imprese vocate all'esportazione, nel settore calzaturiero. Inoltre, c'è stato un grande aumento di imprenditori con i fondi del Prestito d'onore".

Patrizia Rossini ha affermato che il territorio provinciale conta 10 mila immigrati residenti, mentre altri 3 mila stanno per essere regolarizzati. "Per risolvere la carenza delle abitazioni -ha detto- abbiamo individuato aree dismesse ove realizzare alloggi con il sistema delle case popolari".
Anche la Ceneri ha rilevato nella penuria di abitazioni la difficoltà più stringete per gli extracomunitari. Gli immigrati residenti nella regione sono quasi 40 mila, vicini al fatidico  3%, la cosiddetta soglia di tolleranza. Ugo Ascoli ha parlato della regolarizzazione delle  badanti, cioè donne extracomunitarie che assistono gli anziani a domicilio.

Da segnalare alle ore 11.45 la tavola rotonda degli assessori all'Immigrazione delle Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana e Umbria. Alle 14.30 riunione dei capigruppo di lavoro: tra i sette punti in discussione, in primo piano l'abitazione, i servizi sociosanitari e l'istruzione.