Tra discussioni animate per dividere i gioielli di famiglia, le proteste dei comuni "ascolani", i ritardi nell'applicazione dei protocolli d'intesa, faticosamente , l'iter per la costituzione della provincia di Fermo sta per essere formalmente compiuta.
Proprio mentre Fermo sta per realizzare il suo sogno, cioè quello di divenire Provincia e finalmente restaurare quella pari dignità cittadina , dal vago sapore medioevale, con Ascoli, l'istituzione "Provincia" comincia a sgretolarsi sotto i colpi inferti dal pesante maglio della spesa pubblica. E così cominciano a spuntare, da sotto la coltre di neve dei ghiacciai eterni della politica, i primi bucaneve del dissenso pro Provincia, i primi contestatori.

Il Messaggero del 26 maggio scorso riporta una frase tagliente del presidente di Confindustria di Ascoli, Federici: "Le Province?Sono tutte inutili". Non passano nemmeno due giorni (28 maggio) che Enzo Bianco (partito Margherita, presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato) in un'intervista su Repubblica, papale ,papale dice " perché non trasformare le Province in assemblee dei sindaci"? Dulcis in fundo, nell'ultima trasmissione di RAI Tre, Ballarò, Fini , di Alleanza Nazionale, quindi dal campo opposto, in modo chiaro, senza fronzoli e tentennamenti, dice :"Bisogna abolire le Province".

Era il luglio del 2003 quando scrissi su queste pagine on line un articolo "Provincia(m)...esse delendam" scimmiottando l'anatema e il tormentone che ripeteva Catone il Censore nel senato romano, contro l'antagonista di Roma:"Carthaginem esse delendam".
Nel nostro caso, affermavo, la Provincia, deve esser distrutta, eliminata o ,come dice Fini, semplicemente abolita. Di vaffa... ne beccai parecchi.

Leggevo nel futuro? No, non sono, come si dice della nostre parti, uno "Strologo".Semplicemente non avevo nessun interesse a fare lo struzzo. La corsa allo spezzettamento delle province e all'ovvio aumento dei costi della politica, cominciava a farsi pesante. Lo stesso sindaco di San Benedetto del Tronto Gaspari, lanciò l'idea di una provincia Ascoli-San Benedetto, non inventando la formula ma mutuandola da quanto già avveniva in alcune province del nord, già tagliuzzate come quella di Ascoli. Dunque costi su costi.

E' chiaro che la politica sta passando, forse anche degenerando, da un' attenzione verso un interesse generale ad una sfrenata voglia di "particulare" e l'istituzione Provincia viene travolta da questa corrente impetuosa.
Se aggiungiamo a tutto ciò il fatto che le Province sono state svuotate delle loro competenze (ad esempio in materia di sanità, di enti assistenziali) dalla nascita delle regioni, si evince che è arrivato il momento di rimettere mano alla costituzione, modificando l'art. 114 e seguenti.

Non dimentichiamo che esiste già qualcosa che è un surrogato della Provincia ed è l'Unione dei Comuni,come quello della Valle dell' Aso. Per ora questa istituzione è una sorta di consorzio, dove si gestiscono in comune alcuni servizi essenziali dei vari comuni aderenti. Con qualche ritocco potrebbero prendere il posto delle Province.
Fermo purtroppo se ne deve fare una ragione, l'impressione è che il giovane virgulto, voluto con forza e determinazione, avrà vita breve. Non brevissima ovviamente, dato che le scelte politiche in Italia si fanno con molta, anzi con troppa riflessione. Pensate poi la resistenza politica che faranno le nuove province per difendere, con le unghie e con i denti, i privilegi appena acquisiti.

Fatto sta che l'idea di abolire le Province comincia a farsi strada nella politica che conta.
Comunque Fermo non si disperi. Nell' Italia delle trovate politiche e degli aggiustamenti che accontentato tutti può darsi che, dalla fantasia della politica nostrana ,sbuchi anche una sorta di Mattarellum, dunque un "Provincellum".