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La confcommercio replica all'Ufficio stampa del Consid

Ascoli Piceno | La variante complessiva resta un terremoto così come resta un bluff il caso Ikea.

La Confcommercio esprime meraviglia per le repliche dell'"Ufficio Stampa del Consind" sulle note vicende della variante di questi giorni, poiché l'Associazione, che non ha certo necessità o voglia di salire alla ribalta per il Piceno Consind, più che considerazioni di parte, da parte dello stesso, si aspettava ed auspicava una risposta dai partiti politici e dall'Amministrazione Comunale, a cui aveva rivolto un circostanziato appello. Ma ancora una volta l'"Ufficio Stampa", per non dire il presidente Bastiani, ha preferito esternare elucubrazioni,con stilettate sul piano personale, tanto che ora ci si rende doveroso fare alcune riprecisazioni, per chi non vuole proprio capire!.

È vero che la variante, in approvazione l'11 Giugno, è riferita all'area Ital Pannelli di 28 mila metri quadri, ma è altrettanto vero che, sempre il giorno 11 (ma questo l'"Ufficio Strampa Consind" non lo ricorda) diverrà definitiva, a conclusione dell'iter delle osservazioni, anche la variante già adottata per l'area Mandozzi, data ormai per scontata, di circa 40.000 mq., per un totale dunque di circa 70.000 mq.. Sulle enunciazioni iniziali della Confcommercio c'è dunque solo un piccolo errore di circa 10.000 mq., che non modifica la sostanza, che resta comunque un terremoto per il commercio di Ascoli e dell'intera Vallata.

Ristabilita la verità dei numeri, la Confcommercio esprime altresì indignazione per come ancora l'Uffico Stampa Consind insista sulla vicenda IKEA. È curioso infatti che lo stesso ufficio parli di "blaterazioni del direttore Giorgio Fiori", senza voler ammettere che il caso IKEA è stato tutto un bluff. Lo scorso anno, nei mesi di Marzo-Aprile, quando si cominciò a parlare della favolosa occasione Ikea (e non neghiamo che sarebbe stata una buona occasione per la città ed il territorio, ma solo dal punto di vista  del turismo commerciale che i Centri Ikea portano seco), il direttore Fiori volle vederci chiaro e quindi piuttosto che "chiedere al signor Boldrin", andò alla fonte, interpellando i dirigenti della IKEA-Italia.

Da quella fonte autentica (e non certamente interessata), si ebbe la conferma(poi riportata in una intervista rilasciata nel mese di Giugno ad un quotidiano locale dallo stesso Fiori) che le strategie, in quel momento in atto, dell'azienda svedese, erano essenzialmente di due tipi: primarie, relative a grandi insediamenti strategici presso agglomerati urbani del Centro Sud e secondarie, in fase allora ancora di studio, con possibili nuove aperture presso primari capoluoghi, tra cui si ipotizzava appunto, per le nostre parti, Ancona o Pescara. Ma i predetti dirigenti dissero di più e cioè che in IKEA del caso Ascoli  non era stato mai parlato, e che comunque la nostra realtà territoriale non poteva essere nei loro piani, in quanto IKEA si posiziona sempre in zone dove c'è la massima facilità di accesso, sia stradale che ferroviaria, e mai dunque si sarebbero venuti a  richiudere, per i numeri che sviluppano le loro strutture,  nella Vallata del Tronto.

Con l'auspicio dunque che sia definitivamente posto un velo pietoso sul mito IKEA che servì, allora, lo ribadiamo, per accelerare la variante principale, la Confcommercio stigmatizza che, al di là di ogni altra considerazione, la programmazione commerciale del Consind è alquanto anomala (così come è stato anche ribadito dai redattori del piano Marketing e dal prof. Gregori, nel recente convegno promosso dall'Ente Camerale), e che pertanto avrà prima o poi delle svolte di natura legale-amministrativa, così come già successo in altre importanti e similari realtà italiane.

Va aggiunto, per maggiore comprensione dei vertici del Piceno Consind, che è inutile limitare insediamenti commerciali secondo tipologie precise, poiché oggi, secondo le vigenti norme, le autorizzazioni commerciali, tra l'altro liberalizzate, sono solo di due tipi: alimentari e non alimentari. Per cui è possibile che nello stesso ambito di vendita autorizzato per trattori, sommergibili e case prefabbricate si vendano anche scarpe, abbigliamento e mutande.

Nel frattempo e premesso che il presidente Gianfranco Bastiani non deve più permettersi di schiaffeggiare i commercianti ascolani, né tanto meno i dirigenti della Confcommercio, vorremmo noi dare un buon consiglio a lui e cioè di provare, magari solo per qualche mese, a gestire un negozio nel Centro Storico e poi ne riparliamo.

09/06/2003





        
  



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