Eravamo troppo ostruzionisti, dicevano; oggi invece fuori tempo massimo inscenano un vero e proprio "coup de theatre" nella flagranza di una crisi economica e contestualmente ad una riforma sanitaria regionale annunciata da anni. Ci vuole coerenza e responsabilita' delle proprie azioni.

Abbiamo sempre sostenuto che con il precariato non si potevano sostenere reparti e servizi soprattutto in virtu' dei vincoli di rinnovi contrattuali. Personale a tempo determinato, puntualmente formato, attraverso costosi aggiornamenti, previsti nei budget formativi, poi costretti a lasciare per vincoli contrattuali e via a ricominciare da capo. Occorre maggiore stabilita' contrattuale attraverso contratti a tempo indeterminato con una percentuale minoritaria di contratti a termine.

Siamo d'accordo con chi afferma che occorre abbassare i toni, oggi, piuttosto occorre ragionare con una realtà economica modificabile attraverso atti regionali, su proposta dei consiglieri regionali. Inutile che i consiglieri regionali menano il can per l'aia in asur5 piuttosto preparassero atti concreti in regione. Chiediamo pertanto senso di responsabilita' alle istituzioni evitando dalla politica le solite considerazioni di circostanza giusto per alzare la bandierina.

Certamente anche noi saremo attenti a valutare il piano sanitario applicato alla asur5 sulla base del principio della qualita' erogata e sui diritti da riconoscere ad utenti e dipendenti ma per fare cio' occorrerà appellarsi alle capacita' dei singoli scongiurando le solite ostruzioni di partiti avversi alle nomine sgradite