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Una rete scolastica per migliorare l'offerta formativa su tutto il territorio

Ancona | Proposte al Consiglio regionale le linee guida per le modifiche del dimensionamento e le variazioni di indirizzi di studi. Ugo Ascoli: "Alla vigilia di riforme importanti, le variazioni sono fondate sul criterio di stretta necessità"

Programmare la rete scolastica regionale secondo precisi criteri e linee guida che consentano, con la modifica del dimensionamento delle autonomie scolastiche e degli indirizzi di studio, una maggiore omogeneità dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2008-2009. E' il contenuto di una recente deliberazione, con la quale la giunta regionale ha trasmesso una proposta al Consiglio, competente per l'approvazione.

"Siamo alla vigilia di un nuovo ciclo di riforme che stanno investendo il mondo della scuola e che comporteranno innovazione nei metodi e nelle azioni dei soggetti istituzionali interessati - ha spiegato l'assessore regionale all'Istruzione, Ugo Ascoli- per cui si tratta di una proposta elaborata in fase di transizione che richiede la necessità di contingenze indifferibili per modificare l'organizzazione o per variare il dimensionamento delle istituzioni scolastiche."

I cambiamenti previsti dalle riforme nazionali riguarderanno principalmente la configurazione e l'attuazione del biennio obbligatorio di istruzione (fino a 16 anni), il potenziamento dell'istruzione tecnica e professionale, la riorganizzazione dell'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, la generalizzazione della scuola dell'infanzia e il collegamento con i servizi educativi della prima infanzia.

Lo schema proposto dalla giunta regionale prevede per le variazioni del dimensionamento delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado che i Comuni e le Province predispongano dei Piani in base ad esigenze di riequilibrio del territorio, di funzionalità organizzativa e didattica, alla migliore fruibilità del servizio, all'economicità nell'utilizzo delle risorse, alle previsioni demografiche della popolazione scolastica.

Per quanto riguarda la variazione degli indirizzi di studio, sia in termini di istituzione che di soppressione, i Comuni e le Province, sempre attraverso una pianificazione da concertare con le istituzioni scolastiche interessate e con le parti sociali, sono tenute a rispettare la vocazione culturale, produttiva e occupazionale espressa dal territorio, a distribuire più efficacemente l'offerta formativa, a garantire l'esercizio di scelta delle famiglie, a rispettare le dinamiche demografiche.
Le Province dovranno, inoltre, verificare la disponibilità di attrezzature e strutture idonee all'attivazione di un nuovo indirizzo e l'adeguatezza della rete di trasporto.

Perchè la giunta regionale possa predisporre il piano regionale della rete scolastica, entro il prossimo 15 ottobre le Province dovranno trasmettere alla Regione e all'Ufficio Scolastico regionale i piani provinciali di programmazione che comprendono anche i piani approvati dai Comuni.

13/07/2007





        
  



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