"Italia mia benche'...": torna alla vita il teatro romano con un grande successo di pubblico
Ascoli Piceno | La serata organizzata dall'Associazione Culturale "Il Sorriso dell'Occidente" e condotta da un inedito Guido Castelli nei panni di cantastorie, ha proposto un'ideale cavalcata tra le vicende politiche del trecento.
di Alberto Premici
Una splendida cornice di pubblico ha accompagnato la riapertura del Teatro Romano di Ascoli Piceno che, dopo venti secoli di silenzio, e' tornato ad ospitare una rappresentazione artistica.
L'occasione e' stata data dallo spettacolo "Italia mia benche' ", un recital dell'attrice Paola Giorgi che ha declamato una serie di versi di Jacopone da Todi, Dante, Folgore da San Gimignano accomunati dall'identica matrice ispiratrice: la passione politica e la tensione civile.
E' cosi che nel corso della serata, condotta da un inedito Guido Castelli nei panni di cantastorie, gli spettatori presenti hanno potuto svolgere un'ideale cavalcata tra le vicende politiche del trecento: Guelfi e Ghibellini, Celestino V e Bonifacio VIII, il Conte Ugolino e Uguccion della Faggiola per finire con l'eterno conflitto tra Papato e Impero.
Splendida l'interpretazione di Paola Giorgi, formatasi alla scuola di recitazione di Carlo Cecchi e protagonista recente di alcune pregevoli performances con il Teatro della Rancia, la quale ha concluso la serata con l'Ode all'Italia di Francesco Petrarca.
L'iniziativa, organizzata dall'associazione culturale "Il Sorriso dell'Occidente" con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno e del Consiglio Regionale delle Marche, e' stata preceduta dall'intervento del Vice Sindaco di Ascoli Andrea Antonini.
Antonini ha voluto sottolineare il significato "storico" della riapertura del teatro romano e le prospettive future che interessano la struttura.
La Fondazione Carisap ha stanziato infatti una cifra superiore a 400.000 euro per la definitiva sistemazione dell'area che il Comune, d'intesa con la Soprintendenza Archeologica delle Marche, intende restituire al suo antico splendore. Nei limiti del possibile e ovviamente nel rispetto delle intervenute modificazioni urbanistiche che nel corso dei secoli hanno interessato la citta'.
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15/07/2005
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